Dopo dieci anni scompare l’ASC San Fratello

Dal prossimo anno la società si chiamerà Acquedolcese
Sono passati 10 anni da quando all’alba della stagione sportiva 2002/2003 iniziava il progetto ASC SAN FRATELLO con a capo il Presidente Benedetto Manasseri, anche se dietro all’ambizioso progetto sportivo c’era anche la scommessa del sindaco Giuseppe Ricca, mai indifferente allo sport cittadino, visto i tanti contributi che annualmente giungevano nelle casse della nuova società sportiva che aveva sostituto la precedente Polisportiva fondata dal prof. Benito Carroccio. In pochi anni si passa dalla Terza Categoria alla Promozione, traguardo mai raggiunto in passato.


Il viaggio inizia con tre stagioni in Terza Categoria culminate con la trionfale passeggiata in Seconda l’anno successivo e le due stagioni in Prima che hanno regalato l’ultima grande emozione sportiva sul campo: il passaggio al campionato denominato “Promozione”.


Il progetto ASC era principalmente alimentato dai tanti soldi serviti per pagare i giocatori di fuori, ma il vero e forse l’unico pregio era il settore giovanile che anno dopo anno sfornava nuovi talenti. San Fratello che mai in passato aveva goduto di tale ricchezza sportiva, era in quel momento l’unico paese montano della provincia a disputare tutti i campionati giovanili di calcio, oltre ad avere anche una formazione di calcio a 5. Si compie così la rivoluzione dello sport, aiutata certamente dall’ammodernamento del Campo Sportivo Comunale Gagliani e dal nuovo campo di calcio a 5 dell’Impianto Sportivo Paolo Carroccio, perché come sempre la buona volontà non basta se non viene accompagnata dalle infrastrutture.



Col senno di poi resta il rimpianto per i tanti soldi spesi per semplici “apparenze”, senza nulla di concreto per i giovani e per il paese. In effetti cos’è rimasto di quegli anni indimenticabili?

Il campo sportivo subito dopo la frana del 14 febbraio 2010 diventa la sede della Scuola Manzoni, vero paradosso della rinascita del paese. Alla presidenza di Manasseri, seguiranno le brevi e non fortunate gestioni Lo Cicero e Fazio.
In pochi mesi lo sport sanfratellano viene azzerato: prima scompare il settore giovanile (piccoli amici, pulcini ed esordienti si gestivano con i soldi dei genitori), poi viene ceduta la società ASC San Fratello ad un gruppo di dirigenti di Acquedolci, il campo di calcio a 5 viene abbandonato e pochi giorni fa è arrivata la notizia già attesa da mesi, l’ASC San Fratello scompare per fare posto alla nuova Polisportiva Dilettantistica Acquedolcese.

Se in futuro, a San Fratello, lo sport e il calcio in particolare ripartiranno si dovranno ricordare gli anni indimenticabili dei trionfi, ma ancora prima, le tante ed eccessive spese per dei traguardi futili, inutili alla causa sanfratellana, serviti solamente per raggiungere un costoso sogno, quando con gli stessi soldi si sarebbero potuti colmare delle lacune che ancora oggi limitano la crescita del paese in questo settore; nonché mettere le basi che avrebbero certamente favorito la ripartenza dello sport dopo i tragici eventi di due anni fa. 

L’obiettivo di una associazione sportiva in un piccolo paese come San Fratello non dovrà mai essere quello di vincere ossessivamente campionati per arrivare a chissà quale traguardo e soddisfare la sete di protagonismo di pochi soggetti, ma di coinvolgere più giovani possibili per dare un’opportunità di crescita e formazione ai ragazzi e se possibile, utilizzare i fondi pubblici della società non per pagare i presunti campioni venuti da fuori, ma per migliorare le carenti infrastrutture del paese e metterle così a disposizione dei giovani che verranno.

Commenti

  1. bisogna ripartire anche nello sport. Approfitto di voi di "sottola pietra" per lanciare un messaggio a chi vuole impegnarsi a costruir una nuova società sportiva fondata sui sani valori dello sport.Sin da questo momento dò la mia disponibilità a lavorare per tale obiettivo
    spero tale iniziativa possa essere raccolta da chi ama lo sport e specialmente lo sport per san fratello

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  2. Encomiabile la disponibilità, ma senza le strutture diventa tutto molto difficile. Credo che la prima cosa da fare sia ridare ai giovani un Campo Sportivo. La società sportiva verrà successivamente [C.E.]

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