Stefania Craxi a San Fratello nel ricordo di Bettino
La figlia dello statista orgogliosa di essere nella
terra che ha dato i natali al nonno Vittorio e ha concesso la cittadinanza
onoraria al papà, già Presidente del Consiglio dei Ministri. Generale di
Francesco De Gregori e l'omaggio al Tricolore.
Si è commossa Stefania Craxi, la voce rotta e gli occhi
lucidi, nella maestosa Sala Consiliare del Comune di San Fratello, noto
per una pregiata razza equina, 675 metri sul livello del mare, una brezza
debole a lenire il caldo infuocato che investe la Sicilia in questi
giorni.
Qui, in questo cucuzzolo di case e di gente sciamata nel mondo portando
con sé una lingua unica, il Gallo Italico, si è radunata la parte forte
della nazione, quegli italiani che hanno lasciato la propria terra nel corso
delle ondate migratorie.
La presenza della figlia dello statista primo
socialista della storia della Repubblica a ricoprire la carica di Presidente
del Consiglio dei Ministri, lei stessa già sottosegretario agli
Esteri fino allo scorso novembre, ha regalato un profilo istituzionale di
altissimo livello all’evento, ma soprattutto ha riportato quell’atmosfera calda
e pregnante che ogni sanfratellano prova sulla propria pelle quando
ritorna a San Frareau, come dicono qui.
Si attendeva anche l’arrivo di Al Pacino, il
cui papà era nativo di San Fratello, e che fino all’ultimo ha fatto
sperare in una presenza dell’ultima ora. Ma, si sa,
la notorietà impone scelte che non sempre si conciliano con i dettami
del cuore. E’ stato il sindaco del comune, Salvatore Pinto Sidoti, ad
aprire i lavori della X edizione del Premio Internazionale
Italiani in Patria e nel Mondo, dall’8 al 12 agosto 2012, cinque giornate di
Festa e di Cultura aperta a ospiti e concittadini dai cinque continenti. Nella
sala gremita gli interventi degli ospiti di riguardo, delle autorità, dei
relatori che si sono alternati nei giorni: il prof. Alfonso di Giorgio,
nipote di quell’Antonino Di Giorgio che fu ministro della guerra, il regista
Carlo Cotti, padre Salvatore Di Piazza. Arriverà invece venerdì 10 agosto il governatore
di Filiatalia International Italia, Daniele Marconcini, assieme
all’imprenditore Carlo Mazzanti presidente del Chapter Venezia, appena
tornato dagli Stati Uniti, e a Stefania Schipani, Direttivo Filitalia
nazionale assieme a chi scrive.
Il Prof. Di Giorgio ha recitato a memoria le parole
della canzone “Generale” di Francesco De Gregori realizzando un ardito
collegamento ideale tra il cantautore di “Viva l’Italia” e il Segretario del
Partito Socialista. “Se ripenso a Craxi – confessò una volta De Gregori - credo
che intellettualmente sia stato molto superiore a tanti politici attuali”
e Bettino l’aveva citato in Montecitorio “L’Italia che soffre, che lavora e
che resiste, come dice una bella canzone”.
Poi Di Giorgio ha dato lettura dei versi dedicati
al Tricolore, inviati al Presidente della Repubblica e da questi
grandemente apprezzati. “Il tricolore ci fa essere tra tanti come una cosa
sola, da cui vien Patria, quasi religione del cuore” e il tricolore
Bettino Craxi lo ha amato fino alla fine, chiedendo di essere sepolto, in
quella sabbia del piccolo cimitero di Hamamet, in Tunisia, con il viso
rivolto all’amata Italia.
Il rimando all’uomo politico che si firmava “Ghino Di Tacco”
su L’Avanti, ha portato singulti di emozioni nella sala, fino a commuovere
la figlia Stefania.
A lei il dono di un mazzo di verbene bianche e rosse, in
ricordo di quei garofani posti sulla sua tomba dal Presidente della
Tunisia, Ben Alì. Bettino è sempre stato un cittadino molto presente nella vita
di San Fratello: a lui è dedicato il Centro Culturale.
Il Sindaco Sidoti (foto a sinistra), stimato medico intervenuto con
la moglie, la signora Liana, ha poi ringraziato il Presidente di CabriniLand, Francesco
Buttà, per il suo attaccamento a San Fratello e perché tutto è cominciato
con la visita, in Comune, di un gruppo proveniente da Sant’Angelo Lodigiano.
Questi due centri, così lontani geograficamente, sono infatti legati a doppio
legame. Se il nonno di Stefania Craxi era di San Fratello, la nonna era
nata a Sant’Angelo.
“Sono sempre felice di essere nella mia San
Fratello – ha cominciato la parlamentare che poi ha voluto vedere i famosi
cavalli sanfratellani – e sono felice di esservi nei momenti belli ed entusiasmanti
come questo, oltre che in quelli terribili, quando, in occasione della frana,
ho visto il dolore, la paura, la delusione e la tragedia sui volti dei miei
concittadini.
Ho imparato da mio nonno la forza del legame con
la propria terra, un legame che si è rafforzato nel corso delle generazioni,
ereditato da suo padre e da suo nonno. Sono venuta a San Fratello tante volte
con mio padre, e intendo portare avanti questa bella, sana, importante
tradizione di famiglia”.
E nel piccolo centro spopolato dall’emigrazione ricordano
tutti la giovane Stefania che accompagnò l’allora Presidente del Consiglio
dei Ministri in visita al paese.
C’era la scorta, allora, un imponente spiegamento di forze,
ma Bettino era quello di sempre, un Sanfratellano nel mondo innamorato della
terra che aveva dato i natali al padre Vittorio e che a lui
aveva concesso la cittadinanza onoraria. Stefania è stata ospitata in un hotel
del paese, il Minerva, nella stanza accanto alla nostra.
Dalla finestra lo stesso panorama di tetti, e i segni,
terribili, della frana che ha portato giù case, futuro, speranze. Ma i sanfratellani
sono forti, gente volitiva e intelligente, si sono rimboccati le maniche, si
sono dati da fare. Per loro l’abbraccio forte degli emigrati,
degli oriundi, di tutti coloro che hanno lasciato questa terra difficile,
eppure bellissima, senza mai dimenticarla.
di Mina Cappussi – UNMONDODITALIANI
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