Costi elevati e regola dei juniores: anche la Figc ha le sue
colpe
La crisi economica che attanaglia il nostro paese, il taglio
netto dei contributi Provinciali e Comunali, hanno messo in crisi lo sport
dilettantistico ed in particolare il calcio locale.
Molte sono le società che
stanno avviando un ridimensionamento, addirittura allo scioglimento e la non
iscrizione ai campionati. Molti gli appelli all'imprenditoria locale, ma la
crisi economica ha allontanato molti dei vecchi investitori, che in pratica
hanno chiuso di netto gli approvvigionamenti alla associazioni sportive
dilettantistiche, che potrebbe portare una vera e propria rivoluzione
nell'organizzazione dei prossimi campionati, soprattutto dall’Eccellenza in
giù.
La Figc è stata costretta a prorogare i termini per
l’iscrizione ai campionati per venire incontro alle difficoltà economiche di
tantissime squadre. In Promozione sono state ben 16 le squadre ripescate per
sopperire alle precedenti 5 riammissioni in Eccellenza ed agli 11 forfait che
hanno evidenziato il malessere e le difficoltà che affliggono anche le piccole
realtà calcistiche locali.
La situazione sembra molto critica anche negli altri campionati
minori, infatti lo slittamento dell’inizio dei campionati sarà necessario per
la mancanza di squadre che hanno dato disponibilità a partecipare, in arrivo dunque
un’ondata di ripescaggi.
Intanto aumentano le squadre che preferiscono partecipare ai
campionati Uisp amatoriali, grazie ai costi contenuti e all’assenza di regole
assurde, come quella che impone i ragazzi juniores in campo nelle prime
squadre, anche se le società partecipano ai campionati giovanili. E così,
mentre una classe di giovani giocatori dilettantistici (tra i 15 e i 20 anni)
giocano uno, due e spesso anche tre campionati in una stagione (allievi,
juniores e prima squadra), i giocatori che hanno solamente qualche anno in più vengono
spesso emarginati. Ciò ha causato un allontanamento dai campionati Figc di una
classe di giocatori dilettantistici che preferiscono giocare campionati dove
ancora regna la regola principale dello sport, poiché conta la forza del
giocatore e non l’età dello stesso per stabilire la formazione che scenderà in
campo.
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