“Benedict”, un messaggio di speranza per un'intera comunità

Domani a Saronno la presentazione del capolavoro di Carlo Cotti


Si svolgerà domenica 11 novembre con inizio alle ore 17, presso il Museo delle industrie nel comune di Saronno, in provincia di Varese, la presentazione del libro-sceneggiatura "Benedict" di Carlo Cotti, con la presentazione del Prof. Benedetto Di Pietro 

“Voglio vedere realizzato Benedict, il film che inseguo da dieci anni”, ha dichiarato il regista in una sua recente intervista, forse ancora inconsapevole che il suo capolavoro ha avuto tra tutti i pregi, anche quello di donare speranza all'intera comunità Sanfratellana.

Carlo Cotti regista, attore, sceneggiatore e intellettuale di San Giuliano Milanese, ha le idee chiare: “la storia che racconto in Benedict ha grandi potenzialità”. Avranno pensato la stessa cosa anche al  Baffilm Festival del 2007, visto che hanno deciso di premiare la sceneggiatura.


Benedict è sostanzialmente un film che unisce due robusti ingredienti della macchina delle emozioni: il viaggio e il viaggio sentimentale.

I due pilastri ruotano attorno ad una di quelle cose che esistono soltanto in Italia: San Fratello in Sicilia, un paese del Sud in cui si parla un dialetto del nord e in cui è venerato il primo santo di colore della Chiesa cattolica, San Benedetto il Moro (1524/1589) nativo del posto, poi diventato famoso un po’ in tutto il pianeta.


In “Benedict” i personaggi sono molti ma le redini dell’intreccio stanno in mano ai due coprotagonisti: Benedict, sei anni, bambino “globalizzato” newyorkese che va a San Fratello, paese del bisnonno e del Santo di cui porta il nome senza saperlo. Un viaggio che nasce piagnucolando e finisce che non vorrebbe più andarsene. Poi Maria Rosa, anche lei emigrante al contrario (cioè ritornante); anche lei inizialmente obbligata a tornare in una terra rimossa dal presente e poi sempre più magica, labirintica. È un soggetto con molti spunti interessanti in cui si possono individuare intrecci di temi sia alti che popolari. Ci sono il paesaggio siciliano, il dialetto affondato nel passato remoto; il bambino, la storia d’amore che rinasce. Ma anche il “nostos”, il ritorno già della concezione greco omerica, poi l’incredibile storia del “santo nero” Benedetto, il messaggio di pace.

Alla presentazione del libro seguirà la proiezione del film "Semplicemente Anna", documentario su "Anna Magnani" realizzato dallo stesso Carlo Cotti.

foto di Pino Grasso 

Commenti

  1. AL DOTT. CARLO COTTI UN GRAZIE PER AVER PENSATO A UN GRANDE SANTO COME S. BENEDETTO MA SOPRATTUTTO HA AVUTO L'INTELLIGENZA DI RIMUOVERE NEI SANFRATELLANI IL SENSO DI RINASCITA DEL PAESE ATTRAVERSO LA STORIA DEL NOSTRO SANTO AMATO E VENERATO IN TANTISSIME PARTI DEL MONDO
    ROSALIA

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  2. SI E' VERO ATTRAVERSO QUESTO FILMS LA COMUNITA' SANFRATELLANA POTREBBE AVERE GROSSI BENEFICI, CI VOLEVA UNA PERSONA INTELLETTUALE COME IL DOTT. COTTI A SVEGLIARE INTERESSE E FASCINO PER IL SANTO E PER NOI SANFRATELLANI.
    DOBBIAMO DARE UNA MANO A TUTTO QUESTO E RICAVARE IL BENESSERE PER IL PAESE.
    GRAZIE DOTT. COTTI LO AMMIRO MOLTO

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