Allarme Istat, continua lo spopolamento delle montagne

Confermati i dati degli ultimi dieci anni con la crescita delle cittadine costiere.


Vanno crescendo sempre di più i paesi costieri, anche quelli più piccoli, a scapito dei centri montani che, invece, subiscono un progressivo ed inesorabile spopolamento. 

Il trend degli ultimi dieci anni, non certo difficile da preventivare e notare, è ora certificato anche dall’ultima e definitiva stesura dei dati del censimento 2011 della popolazione italiana, che ha restituito l’esatta fotografia della popolazione residente a dieci anni dall’ultima rilevazione. 

Per quanto riguarda la Sicilia la popolazione ha raggiunto quota 5 milioni 2 mila 904, superando dello 0,7% il dato del 2001. La provincia di Messina si conferma terza per numero di abitanti, alle spalle di Palermo e Catania, con i suoi 649 mila 824 residenti. La più piccola rimane Enna con poco più di 173 mila abitanti. 

Come dicevamo, sono i paesi della costa a fare registrare il trend positivo per quanto riguarda l’incremento della propria popolazione. Tra le prime venti della regione, troviamo Torrenova, addirittura al terzo posto, col suo incremento del 14,9 percento rispetto a 10 anni fa. Saldo positivo, nell’ordine, anche per Torregrotta, Capri Leone, Lipari, Terme Vigliatore, Acquedolci, Brolo e Capo d’Orlando. 

Città
Abitanti 2001
Abitanti 2011
Torrenova
3.691
4.254
Torregrotta
6.542
7.434
Capri Leone
4.016
4.522
Lipari
10.554
11.736
Terme Vigliatore
6.561
7.223
Acquedolci
5.373
5.753
Brolo
5.495
5.840
Capo d’Orlando
12.710
13.285

Alla crescita delle comunità costiere corrisponde, invece, l’abbandono dei centri collinari e montani. Tra quelli che pagano di più dazio allo spopolamento, Frazzanò, col meno 21% della popolazione in dieci anni, poi ancora, Ucria, Floresta, Raccuja, San Salvatore di Fitalia, Alcara Li Fusi, San Fratello e Tortorici. 

città
Abitanti 2001
Abitanti 2011
Frazzanò
959
756
Ucria
1.370
1.108
Floresta
637
517
Raccuja
1.389
1.144
San Salvatore di Fitalia
1.679
1.379
Alcara Li Fusi
2.473
2.079
San Fratello
4.561
3.944
Tortorici
7.535
6.751

Il 15° censimento della popolazione ha fotografato anche la presenza straniera sul territorio italiano, oggi come non mai elemento particolarmente significativo. In provincia di Messina gli stranieri regolarmente registrati sono 23.550 pari al 3,6 % dei residenti. La comunità più grossa è rappresentata dagli stranieri europei, ma cresce sensibilmente la pattuglia degli asiatici, che ha superato le 7 mila 500 unità. Messina e Barcellona sono i centri con le maggiori aggregazioni di stranieri, seguiti da Milazzo, Lipari e Taormina. Più staccati, come presenze di stranieri registrati, i centri più grossi della fascia tirrenico – nebroidea come Patti, Capo d’Orlando e Sant’Agata Militello.

di Giuseppe Romeo, Am Notizie

Commenti

  1. Acquedolci Politica (with Facebook)29 dicembre 2012 alle ore 17:01

    E' emblematica la situazione di San Fratello. In 10 anni (decennio 2001-2011) la popolazione è diminuita di oltre 600 abitanti.In 10 anni è scomparso quasi un sesto dei residenti. Questo fatto gravissimo ci deve fare riflettere sulla inadeguatezza delle iniziative dirette alla valorizzazione del turismo, dell'edilizia, del recupero delle antiche costruzioni, alla difesa di artigianato locale e lavoro.A colpi di frana ed emigrazione, San Fratello ha perso quasi 10 mila abitanti in 91 anni. Questa bellissima cittadina collinare, è destinata a soccombere se non si interviene per modificare questo trend. Nel 2013 non si può più credere che un paese antico e importante come questo possa ancora parlare di turismo in termini esclusivi di Cavallo e Giudei, nè si può sperare che la situazione migliori con iniziative religiose a margine di sagre a suon di karaoke . La tendenza si deve invertire con un serio piano di rilancio del lavoro, dell'edilizia, dell'indotto, della formazione nelle giovani generazioni di una cultura e di una sensibilità storica. Il discorso per funzionare necessita di focalizzare nuovi punti di fuga per un rilancio serio dell'economia e del turismo. Ripartire dall'antico centro storico, recuperare antichi edifici, umili e caratteristiche dimore, creando strutture ricettive che sono apprezzate tantissimo dai turisti stranieri. Ambire all'inserimento di San Fratello nel contesto del Turismo dei Borghi antichi, e coordinare con Acquedolci un turismo comprensoriale che possa offrire un pacchetto completo (Bosco-agriturismi-storia-mare-scienza). Lavorare al recupero e alla rinata fruizione di quello che rimane dell'antica città,salvatasi da frane e guerre, ma anche dall'incuria dell'uomo. Riattivare l'indotto con interventi di restauro e ammodernamento e non con la cementificazione di un territorio delicato e maltrattato. Il dato ISTAT che ci allarma per lo spopolamento di San Fratello, che molto probabilmente potrebbe scomparire entro il 2050, non deve fare gongolare troppo nemmeno Acquedolci, la "figlia" che nel 1969 ha deciso di andare da sola per la propria strada,a rischio di subire speculazioni e danni al proprio territorio.Danni che ci sono stati e hanno stravolto l'originario "Progetto Acquedolci". Acquedolci non è al riparo dalle speculazioni che stanno cementificando aree bellissime del territorio e delle contrade.. palazzi, case, muraglioni osceni,lottizzazioni assurde, strade irregolari rispetto all'originario disegno che aveva concepito Acquedolci come una cittadina moderna ,efficiente,ben servita da fognature e acquedotti per l'epoca all'avanguardia, ma sopratutto bella! Acquedolci, la bella Acquedolci, violentata da cemento e palazzoni che hanno reso al territorio e al paese,un danno grave come quelle 4 cariche di dinamite che negli anni '60 fecero esplodere la Torre e cancellarono 7 secoli di storia .Ad Acquedolci non è mai arrivato un terremoto disastroso, ma la mano dell'uomo ha arrecato danni non inferiori giustificata dall'esigenza di dare una risposta alla richiesta edilizia di una popolazione che aumenta al ritmo di 80 abitanti all'anno, il territorio dall'Uliveto a Barranca è stato caoticamente cementificato, mentre poco si investe nel rilancio dell'antica Marina Vecchia o per la riqualificazione degli ormai antichi quartieri edificati subito dopo quel disastroso evento geologico che nel 1922 lasciò sulla strada 9 mila sanfratellani e per ri-ammodernare le ville e il verde pubblico vero vanto del nostro paese.

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  2. Acquedolci Politica (with Facebook)29 dicembre 2012 alle ore 17:01

    Ancora una volta è necessario lavorare, impegnarsi, attivarsi nella promozione di una cultura del territorio con una logica che dia giusto spazio all'espansione edilizia ma nel rispetto del bello, della storia, della suggestività delle campagne e dell'intero territorio, un territorio drammaticamente bello,sfregiato da alcune "creazioni" prodotte da una creatura anch'essa bella e intelligente,ma a volte dimentica di un'animo e di una sensibilità che dovrebbero caratterizzarla per la sua unicità.

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