di GIUSEPPE LAZZARO
Dapprima gesti e versi ingiuriosi, poi pugni e calci contro i carabinieri. E’ finita in manette la notte brava di Filadelfio Lupica, 54 anni, residente a San Fratello, arrestato dai carabinieri della locale Stazione e del nucleo radiomobile della compagnia di S.Stefano di Camastra. L’uomo è accusato di resistenza a pubblico ufficiale.
Dapprima gesti e versi ingiuriosi, poi pugni e calci contro i carabinieri. E’ finita in manette la notte brava di Filadelfio Lupica, 54 anni, residente a San Fratello, arrestato dai carabinieri della locale Stazione e del nucleo radiomobile della compagnia di S.Stefano di Camastra. L’uomo è accusato di resistenza a pubblico ufficiale.
I fatti si sono verificati nella tarda serata di domenica allorquando,
all’ingresso di San Fratello, i militari dell’Arma avevano predisposto un posto
di controllo stradale. Transitava il Lupica che, inspiegabilmente, avrebbe
fatto gesti e proferito versi ingiuriosi nei confronti dei carabinieri di
pattuglia che lo hanno fermato e sottoposto a controllo.
L’uomo, che risultava
in evidente stato di alterazione, dovuto presumibilmente ad un uso smodato di
bevande alcoliche, si rifiutava di fornire le proprie generalità e di seguire i
militari operanti in caserma, per gli accertamenti di rito, rivolgendosi verso
gli stessi con toni ingiuriosi. Non solo, visto che si sarebbe scagliato
dapprima contro l’Alfa di servizio, colpendola con pugni e calci e poi verso
uno dei carabinieri colpendolo con un pugno.
Immediatamente bloccato, a seguito
di perquisizione personale veniva inoltre trovato in possesso di un coltello a
serramanico, che veniva posto sotto sequestro. Le successive verifiche
permettevano identificare il soggetto in Filadelfio Lupica, nato a San
Fratello, classe 1958, domiciliato nel centro nebroideo che, stante la
flagranza del reato, veniva tratto in arresto per resistenza a pubblico
ufficiale e denunciato per il possesso illegale del coltello. L’uomo, una volta
espletate le formalità di rito, su disposizione del magistrato di turno presso
la Procura della Repubblica di Patti, veniva condotto presso la propria
abitazione e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, in attesa di
essere giudicato nel corso dell’udienza che si terrà con rito direttissimo.
Il
militare aggredito, a seguito delle cure dei sanitari, ha riportato lesioni
giudicate guaribili in cinque giorni salvo complicazioni.
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