Il giorno della festa di San Benedetto è il momento migliore per
apprezzare la genuinità, la bontà e le virtù speciali del popolo Sanfratellano.
di DARIO SIRNA.
Anche quest’anno il 17 settembre nella comunità
religiosa di San Fratello è stata celebrata la festa di San Benedetto il
Moro. L’evento religioso ha richiamato tantissima gente anche dai paesi
vicini ed è molto sentito dalla popolazione locale. San Benedetto il Moro è il
patrono di San Fratello eletto dal popolo al pari dei Tre Santi Alfio,
Filadelfio e Cirino, e gode perciò di grande devozione da parte dei fedeli di
questo centro dei Nebrodi.
Forse però è improprio parlare di devozione, e per capire meglio il
sentimento che lega ogni sanfratellano a questo Santo bisogna nascere, crescere
e vivere in questa favolosa comunità siciliana. Uno dei momenti particolari nel
corso dell’anno in cui è possibile toccare con la proprie mani questo profondo
amore esistente tra il Protettore di San Fratello e i suoi cittadini è proprio
quello della festa.
La partecipazione ai festeggiamenti in onore di San Benedetto il Moro non
solo, infatti, riunisce tutti gli abitanti intorno al Santo, ma permette anche
a ciascuno di loro di esprimere chiaramente e senza inibizioni il proprio
rapporto interiore con questa grande figura cristiana.
Per chi proviene dall’esterno e non conosce le tradizioni di San
Fratello il giorno della festa di San Benedetto il Moro è il momento migliore
per apprezzare la genuinità, la bontà e le virtù speciali di questo popolo. La
festa è infatti occasione importante per scrutare nell’interiorità dei
devoti e contemplare la bellezza del loro cuore.
San Benedetto il Moro, nato a San Fratello, ha piantato le sue radici in
questa terra, formando tramite esse un legame importante che lega ogni fedele a
Cristo Gesù. Il vero segreto della grandezza e della bellezza di San Fratello
sta nella santità di San Benedetto il Moro e il vero segreto della santità di
San Benedetto il Moro sta in Cristo Gesù.
Questo passaggio non è semplice e non è neanche scontato e dovuto, esso
è grazia concessa da Dio. Quando l’amore raggiunge la purezza della santità
basta l’offerta di una sola persona per condurre al bene e alla salvezza tutti
gli altri. San Benedetto il Moro è testimone di questo processo, egli lo ha
compreso e lo ha adottato nella sua vita a vantaggio di tutti. Il Suo cuore
docile a Dio e al bene, la sua indole umile e incline all’obbedienza lo hanno
reso amico di Cristo, suo discepolo, suo servo, suo seguace nella ricerca
dell’amore.
La devozione a un Santo è gratitudine che attraverso questo
Intermediario si esprime a Dio per averci concesso il dono della salvezza in
Cristo Gesù. Nella festa di San Benedetto il Moro i frutti di questa santità
sanfratellana sono eloquenti e si esprimono attraverso l’atteggiamento
manifestato dai fedeli nei confronti del Signore. L’amore per Benedetto il Moro
è un amore di gratitudine, un amore cioè che nel Santo vuole ringraziare Dio
stesso per avere concesso a tutto il popolo di San Fratello il dono di una
via privilegiata attraverso la quale trovare in Cristo la certezza del Paradiso.
Questa via comunica a tutti il desiderio e la necessità della
conversione immediata. La statua di San Benedetto il Moro porta in braccio Gesù
Bambino, stringendolo in una posizione tale da rendere possibile una doppia
lettura di tale gesto. Cristo si consegna nelle mani del Santo e si fa bambino
bisognoso del suo amore. Questo atteggiamento serve per farci comprendere il
grande valore della chiamata ricevuta da Benedetto. Dio nel donarsi
all’uomo si fa piccolo come un bambino e, in questo modo del tutto particolare
e geniale, Egli desidera entrare nella vita di ogni uomo e farne parte.
Altro atteggiamento suggerito dalla statua è quello del Santo che avendo
ricevuto da Dio la grazia del dono di Cristo lo offre al mondo intero con tutto
se stesso come espressione massima del suo amore. Egli nell’offrire Cristo al
mondo lo dona con la semplicità, la bontà e la bellezza di un bambino. In
questo modo egli indica al mondo intero la gratuità del dono della salvezza
concesso da Cristo a tutti. Il legame tra San Benedetto il Moro e Cristo è
dunque un legame di forte tenerezza che fonda le sue basi sulla mitezza e
sull’umiltà del Signore.
Certamente tra San Benedetto il Moro e Cristo esiste un amore speciale e
unico, un amore che ha concesso al mondo intero di accedere alla grazia del
favore divino per mezzo di questo nostro Santo siciliano. Ed è proprio questo
grande amore che viene celebrato nella festa in onore di San Benedetto il Moro.
La vita stessa di questo Santo altro non è che il perpetuarsi della celebrazione
di questo amore, così come la liturgia della Chiesa nel fare memoria di questa
vita speciale altro non fa che celebrare tale amore.
La statua stessa liturgicamente esalta e celebra tale relazione amorosa,
così come chiaramente si evince dagli sguardi con cui i volti delle due figure
sono tra di loro legati.
Commenti
Posta un commento