Intanto da domani le nuove “Srr” sostituiranno l’Ato, in
pochi si attendono miglioramenti.
di CARMELO EMANUELE.
Cinquant’anni fa San Fratello si avviava ad uscire
dall’emergenza igienico-sanitaria che tormentava l’antico borgo dal lontano
medioevo. A testimoniare la tragica situazione dei quartieri le pubblicazioni
di Luigi Vasi (Memorie, 1893) e di Salvatore A. Emanuele (I miei sedici lustri,
2008).
All’epoca il problema non erano i rifiuti solidi-urbani,
anzi la produzione dei rifiuti era quasi nulla, poiché tutto si riutilizzava
fino all’esaurimento. Il problema sostanzialmente consisteva negli escrementi
degli animali che intaccavano ogni strada, piazza o viuzza del borgo …e
purtroppo non solo quelli degli animali. Passerà alla storia il tentativo
fallito proprio del Vasi di togliere gli animali dal centro abitato per evitare
l’istaurarsi di malattie fra la popolazione. Fallimento avvenuto dopo la
“rivoluzione dei porci” in una delle pagine nere di storia Sanfratellana.
Difficile pensare che dopo anni di progresso sfrenato dal
2000 la situazione potesse nuovamente degenerare, così come è avvenuto a causa probabilmente
dell’inefficienza della “Cosa Pubblica” di darci uno strumento funzionante ed
efficiente capace di scongiurare una tale situazione di crisi.
A tutto ciò, è pur vero, si aggiunge il costante aumento dei
rifiuti e l’inciviltà dei cittadini, che non hanno rispetto per il proprio
territorio, riuscendo a trasformare in discarica ogni angolo del paese (perfino
l’antica San Nicolò non è stata risparmiata).
Le colpe quindi vanno divise equamente, perché se sono pur
comprensibili le critiche di coloro che sostengono la presenza di cestini e fusti
per evitare di tenere i rifiuti in casa giorni e giorni, o mettere la
spazzatura in tasca dopo un semplice acquisto; dall’altra nessuno può
giustificare con ciò l’abbandono dei rifiuti per le strade del paese.
Ma il problema non è solo un discorso di “casa nostra e dei figli
di San Fratello”, che dire infatti della cattiva abitudine di turisti e
passanti che spesso attraversando il nostro territorio (la SS 289) gettano
rifiuti dal finestrino delle auto in corsa, causando anche un pericolo oltre al
danno ambientale. La soluzione a questo problema forse potrà essere suggerita
dalla brutta avventura di un motociclista in passaggio da San Fratello,
fermatosi per acquistare una lattina di coca cola: “…dove posso gettarla?”, chiede il motociclista in riferimento alla
lattina vuota; “…quando arrivi a Cesarò
cerca un cestino della spazzatura - risponde il cittadino di San Fratello –
perché qui non ci sono cestini”; “…allora la prossima volta mi tengo la sete
fino a Cesarò”, conclude sbigottito il centauro.
Nel frattempo il sistema Ato è fallito, sarà sostituito dal
primo ottobre dalle “Srr” (Società di Regolamentazione dei Rifiuti) con
identiche modalità …cosa cambierà allora? Tanto secondo la politica, poco
secondo i cittadini …e gli stessi sperano almeno che a cambiare non siano
nuovamente le bollette al rialzo e il servizio al ribasso, così come avvenuto
nell’ultimo decennio. Di certo i comuni conteranno di più, e così nel cda della
nuova “Srr Nebrodi” troviamo i sindaci dei
comuni di Torrenova (Salvatore Castrovinci), Santo Stefano di Camastra
(Francesco Re), Militello Rosmarino (Calogero Lo Re), Santa Domenica Vittoria
(Giuseppe Patorniti) e Brolo (Salvo Messina) con sede operativa individuata a
Sant’Agata Militello (a primo impatto sembrerebbe un film già visto!).
Intanto si chiede a tutta la popolazione una maggiore
consapevolezza unita alla pazienza per un servizio già con delle profonde
lacune, ma anche più impegnativo ed oneroso proprio a causa del maggior numero
di rifiuti prodotti dagli stessi cittadini (...il cane che si morde la coda!), quindi fondamentalmente dovremmo pensare innanzitutto come produrre meno rifiuti; mentre ai comuni e, quindi, alle
nuove Srr si chiede principalmente una maggiore attenzione per il funzionamento
della raccolta differenziata, l’installazione di qualche punto di raccolta e la
creazione dell’isola ecologica. Quest’ultima può essere la panacea di tutti i
mali? Certamente no!!! Così come dimostrato dall’isola ecologica della vicina
Acquedolci, sommersa dai rifiuti all’inverosimile.
In sostanza quindi tutti chiedono il miracolo non riuscito
all’Ato, cioè quello di mantenere pulito il territorio abbattendo i costi e allo
stesso tempo riuscire a cambiare la mentalità della gente …un miracolo appunto!
..spero che "sottolapietra" voglia approfondire questo argomento, magari chiedendo all'Amministrazione comunale come mai ci sono dei problemi legati alla raccolta e conferimento dei rifiuti. Ringrazio fin da ora il Sig. Emanuele e l'Amministrazione comunale per la disponibilità a chiarire questa questione.
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