Si cercano sponsor per la pubblicazione dell'opera tradotta a cura del professore
Benedetto Di Pietro.
di Eloisa Salerno.
L’instancabile
professore Benedetto Di Pietro, uno dei fiori all’occhiello emigrati dal
nostro amato paese, ha di recente aggiunto alla sua raccolta di opere una vera
e propria “chiccha” ovvero la traduzione galloitalica del piccolo principe
tradotto in “U principìan” dall'opera più conosciuta di Antoine
de Saint-Exupèry: “Le Petit Prince”.
E’ un racconto
molto poetico che, nella forma di un'opera letteraria per ragazzi, affronta
temi come il senso della vita e il significato dell'amore e dell'amicizia. Ciascun
capitolo del libro racconta di un diverso incontro che il protagonista fa con
diversi personaggi e su diversi pianeti e ognuno di questi bizzarri personaggi
lascia il piccolo principe stupito e sconcertato dalla stranezza delle
"persone adulte".
Ad ogni modo, ognuno di questi incontri può essere
identificato come un'allegoria o uno stereotipo della società moderna e
contemporanea. È fra le opere letterarie più celebri del XX secolo e
tra le più vendute della storia: è stato tradotto in più di 220 lingue
e dialetti e stampato in oltre 134 milioni di copie in tutto il mondo.
Le
lingue più conosciute dei cinque continenti sono ovviamente state le prime a
vederlo tradotto ma successivamente, si è arrivati a tradurlo nelle lingue più
disparate: dalla lingua corsa, al bretone, al milanese, al friulano o
"marilenghe" (lingua neolatina del Friuli), dall'aragonese in Spagna
all'esperanto e il guarani.
Nel 2005 è stato tradotto in toba, una lingua del
nord dell'Argentina, con il nome di So Shiyaxauolec Nta'a e sembra essere il
primo libro ad avere una traduzione nella suddetta lingua dopo il Nuovo
Testamento.
Ebbene grazie al professore Di Pietro oggi esiste anche la
traduzione nel nostro particolarissimo idioma, ma si aspetta la collaborazione
di sponsor affinchè possa essere presto pubblicato e reso fruibile al pubblico
di sanfratellani e non, che potranno apprezzare l’impegno, l’unicità, la
devozione e l’attaccamento al paese natio in un’altra “perla cartacea” del
nostro stimatissimo professore.
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