La finanziaria regionale cola a picco. Impugnata dal
commissario anche la norma per sfollati e alluvionati.
di Giuseppe Romeo.
Adesso si discuterà sulla
natura politica dei provvedimenti, sul merito delle valutazioni e persino sulla
legittimità della figura stessa del commissario dello stato. Opinioni di
dissenso, commenti di presunto “assassinio” che sono già rimbalzate dalle stanze
della presidenza. L’unico dato certo, però, allo stato attuale, è che ancora
una volta sui provvedimenti adottati dalla Regione siciliana è giunta la sonora
bocciatura del Commissario dello stato.
Il prefetto Carmelo Aronica ha infatti
impugnato ben 33 articoli sui 50 che compongono l’ultima finanziaria.
Nell’elenco delle bocciature finiscono un po’ tutte le norme, tanto che si fa
prima a dire quelle rimaste salve, tra cui le disposizioni per la proroga dei
lavoratori precari e i trasferimenti a Comuni e Province e per il settore del
trasporto pubblico.
Per 16 articoli della manovra, il commissario ha
evidenziato come la copertura finanziaria non sia credibile o sufficientemente
sicura. Tra i punti forti del documento, saltano i benefici destinati alle coppie
di fatto e la riduzione delle royalties per i petrolieri. Cancellata anche la
norma che limita i rimborsi chilometrici per i Forestali.
Tra le previsioni di
spesa contestati dal commissario c’è anche quello del fondo per il contributo
per l’autonoma sistemazione degli alluvionati del messinese e gli sfollati di
San Fratello. Illegittimo, infatti, sarebbe l’ampliamento della platea dei
soggetti destinatari dei benefici in assenza di una preventiva quantificazione
dell’onere. Cassata la norma sui residui passivi e quella su 100 milioni
di tagli alla sanità. La regione infatti non potrebbe deciderne la
destinazione, già individuata dal testo per l’integrazione dei servizi
socio-sanitari. Stop anche alla riforma sulle partecipate ed alle agevolazioni
Irap per le nuove imprese.
Impugnato anche il comma 10 che destinava 250 mila
euro ai lavoratori ex Pirelli di Villafranca. Un vero e proprio stravolgimento
della finanziaria, dunque, che come detto, ha già scatenato le ire politiche
dei Crocettiani. Nei fatti però, tutte le norme volute dagli assessori e dal
presidente sono cadute, il governo è uscito letteralmente con le ossa rotte ma, ciò che più preoccupa, è che davvero adesso la Sicilia rischia il collasso. [fonte: Am Notizie]
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