Crocetta a San Fratello, mentre tutti i giornali infangano il paese con lo
scandalo prostituzione senza alcun motivo.
di Carmelo Emanuele.
Quattro anni dopo la frana, la comunità di San Fratello
si ritrova all’interno dell’edificio scolastico in via Apollonia, l’unico
recuperato dopo il disastro, per celebrare il ricordo del dissesto e
contemporaneamente la speranza di rinascita.
Intanto, in mattinata, il centro viene
invaso dalla notizia distorta sullo scandalo prostituzione e case chiuse che
sbatte in prima pagina San Fratello alla pari di Messina. Ebbene, visto le
molte segnalazioni che sono pervenute, è obbligo fare un chiarimento sulla
vicenda: “TUTTE LE CASE CHIUSE si trovavano a Messina, NESSUNA A SAN FRATELLO,
tutti originari e residenti a Messina anche gli arrestati, indagati e
coinvolti, tranne uno! Quest’ultimo residente solo sulla carta a San Fratello
poiché da qualche anno per scelta di vita si era trasferito altrove. Quindi, il
tranquillo e sereno paese di San Fratello con i suoi abitanti chiede di essere
tirato fuori da questa triste vicenda… dopotutto abbiamo già i nostri problemi.
E tornando sui problemi, appunto, ieri il
Presidente Rosario Crocetta è venuto (finalmente) per la prima volta a San
Fratello, trovando una marea di bambini (ci mancherebbe… eravamo in una
scuola!), decine di sindaci (occasione per confrontarsi con il presidente
siciliano), autorità (non potevano farne a meno) e pochi cittadini rassegnati
dopo quattro anni di tira e molla sui rimborsi.
Lodevole comunque l’iniziativa non solo di
ricordare il disastro ma anche di dare speranza alla comunità mostrando il
lavoro svolto e quello che si farà a breve.
Ma qual’è lo stato attuale di San
Fratello?
Sotto certi punti di vista la popolazione
sta cercando di reagire, e nonostante tutte le difficoltà economiche del
periodo, gran parte dei cittadini mostrano ancora una volta un’amorevole
attaccamento a questa terra, ai suoi misteri, singolarità e valori. Tutto ciò
per ribadire a gran voce che San Fratello non è un mucchietto di case su un
promontorio, San Fratello è un patrimonio linguistico e una ricchezza
storico-culturale da preservare il più possibile. Dimostrazione esemplare della
reazione positiva sono le innumerevoli iniziative che brillantemente sono state
portate a termine dal 2010 ad oggi, e che hanno avuto sede a San Fratello
grazie alla partecipazione popolare. Tanto per ricordare, i cinque giorni degli
Italiani nel Mondo, i presepi di quartiere, la rinascita del Carnevale, le
feste di quartiere, la pulizia dell’abitato, le mostre di arte e cultura ecc…
E i lavori?
Dire che dal 14 febbraio 2010 ad oggi non
è stato fatto niente, sarebbe una grossa bugia! Affermare che i fondi si
potevano spendere meglio è già un’altra cosa, o una quasi verità! Tutto il
fronte est di San Fratello che scivolò a valle adesso è gran parte consolidato.
Ma è pur vero che in futuro, per scongiurare nuovi eventi franosi, si dovrà
preventivamente intervenire anche ad ovest. Gli edifici pubblici (scuole e
chiesa) sono stati abbattuti, ma su che cosa sorgerà al loro posto c’è più
confusione di idee che altro.
Avevamo detto (e torniamo a dirlo!) che
l’errore più grande era stato quello di rinunciare alla costruzione di nuovi
appartamenti da consegnare chiavi in mano a tutti coloro che hanno perso la
propria casa, per mantenere il numero di abitanti pre-frana, perché questa
rinuncia ha fortemente compromesso il bilancio economico dell’abitato, a causa
del mancato rientro di residenti e turisti, questi ultimi nella stagione estiva
garantivano un giro economico non indifferente.
Intanto si prospettano tempi lunghi per i
rimborsi e tornando sulla manifestazione, difficilmente la medicina giusta sarà
il ripristino dell’autonoma sistemazione (per quanto giusta possa essere) come
affermato dal Presidente Crocetta, viceversa bisogna ritrovare, recuperare e
lucidare quell’”appeal” per San Fratello che fino alla frana del 1922 aveva
permesso al nostro centro di sfiorare i 12.000 residenti. Tutto è in mano
quindi alla nuova amministrazione Sanfratellana, che si sta impegnando in
direzioni diverse per continuare il ripristino avviato dalla precedente
amministrazione, e contemporaneamente somministrare l’unica medicina per curare
San Fratello, il lavoro!
Se c’è domanda lavorativa i residenti non
andranno via, qualcuno potrà anche tornare, gli abitanti si stabilizzano e
(perché no) possono anche aumentare in numero; con più abitanti aumenta anche
il giro economico generale di San Fratello…e tutto il resto verrà in
conseguenza di ciò.
Speriamo quindi che parallelamente
all’impegno assunto ieri davanti ai presenti l’amministrazione Fulia faccia il
possibile per trovare quanto prima le soluzioni al problema dello spopolamento,
e trovare fondi ed investitori per lanciare il tanto decantato capitolo
“turismo”.
Ma il tema lavoro offre il fianco ad altri
temi caldi (sempre gli stessi da decenni…ahimè!) per i cittadini di San
Fratello: riconoscimento della razza del Cavallo e della lingua galloitalica,
progetti di sviluppo turistico ed eno-gastonomico ecc… si arriverà prima o poi
a realizzare almeno una di queste tappe fondamentali per la sopravvivenza del
nostro paese?
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