Dopo l'ipotesi Enna ecco l'idea del Libero Consorzio dei Nebrodi

Ma le divisioni interne non promettono nulla di buono.

Quella del Libero Consorzio dei Nebrodi è un'idea venuta in mente a tanti, dopo lo scioglimento delle province. L'occasione per poter discutere del progetto è stata la riunione svoltasi a San Marco d’Alunzio, con la presenza dei sindaci del distretto sanitario 31, quello di Sant’Agata Militello. 

Lo spunto per l’incontro è stato dato dalla necessità di discutere, ancora una volta, del piano di rimodulazione della rete ospedaliera, ma si è trovato tempo anche per confrontarsi sull'opportunità date dalla riforma degli enti locali, con l’abolizione delle province e l’istituzione dei liberi consorzi tra Comuni. 

Secondo una primissima bozza, e tenendo conto la fascia di territorio ricadente nell’area metropolitana di Messina, potrebbero essere 57  i comuni del consorzio dei Nebrodi,  per una popolazione complessiva che raggiungerebbe quota 190 mila abitanti. 

I dubbi maggiori riguardano i confini perimetrali del consorzio. Se da una parte infatti 9 comuni della Valle dell’Halaesa, per 24 mila abitanti, potrebbero aggregarsi con l’ennese, dall’altra bisogna capire quale collocazione troveranno i 4 comuni delle Isole Eolie con 13 mila residenti. 

Da tutti i sindaci presenti all’incontro sono comunque venute indicazioni positive e propositive verso l’unione in consorzio, allo scopo di rappresentare un’entità forte e coesa nel panorama regionale. Tra i suggerimenti più accreditati emersi dall’incontro, la  nomina di una commissione ristretta allo scopo di tessere la tela tra tutti i Comuni interessati. 

L’assemblea dei sindaci si è quindi aggiornata a prossimi appuntamenti, sempre a San Marco d’Alunzio, durante l’estate. La macchina per giungere al Libero consorzio dei Nebrodi  pare dunque avviata.

Restano i dubbi sulle possibilità concrete che questo ente possa vedere prima la luce e, successivamente, funzionare: il passato infatti di questo vasto territorio è caratterizzato da divisioni interne fra i comuni, che hanno privato i Nebrodi di poter avere una provincia distaccata da Messina. Storica è la rivalità amministrativa tra Patti e S. Agata, più recente quella con Capo d'Orlando. I tre centri più popolosi raramente si sono trovati a remare dalla stessa parte, collaborando allo sviluppo del territorio. Senza contare l'esperienza negativa di tutti quegli enti che associano diversi comuni del comprensorio, su tutti il Parco dei Nebrodi, da quando è stato istituito un autentico carrozzone allo sbando.

Per molti comuni nebroidei come San Fratello, il bivio potrebbe essere rappresentato da queste due scelte: aggregarsi al Libero Consorzio di Enna, o credere nel progetto del Libero Consorzio dei Nebrodi. Se la scelta cadrà sulla seconda ipotesi però, bisogna poi necessariamente portare fino in fondo il progetto per scongiurare di restare con Messina. Dopotutto la politica della città dello stretto troppo spesso si è dimenticata dei Nebrodi in passato, considerando il nostro comprensorio l'ultima ruota del carro.   

fonte: Am Notizie

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