Autore del romanzo "L'Allegra Repubblica di Queras".
di Salvatore Emanuele.
Firenze, 05 ottobre 2014. Chiarissimo
Professor Benedetto Di Pietro. È dell’altro ieri che ho terminata la lettura del Suo
piacevole e arguto romanzo. «L’ALLEGRA
REPUBBLICA DI QUERAS».
L’ho letto con piacere e spesso mi sono soffermato su certe
attribuzioni eufemistiche da Ella fatte rappresentare dagli animali, come
quella data al lupo (francescano): mansueto; e degli altri
animali quali mastino e dobermann che, sotto mentite spoglie,
incarnano la ragione degli istinti umani.
Il riferimento politico-morale: e dei «domestici e,
dei selvatici» è tutto paradossalmente nostrale e odierno, più che mai. Sottoporre il testo all’enfasi propositiva dei nostri
politici, non sarebbe una empietà, ma al contrario una generosa pietà,
uno strumento dal cui trarre insegnamenti da concretizzare degnamente in
un attuale moderno futuro.
Tutto quanto ho detto è meramente mio personale
ragionamento deduttivo. Chiarissimo Professore, non me ne voglia per questo mio
cogitare, Sic et simpliciter. Sentitamente, La riverisco dal profondo del mio cuore.
Ringrazio l’amico Salvatore Emanuele per le parole lusinghiere. Le favole si prestano a portare in scena i vizi degli uomini, ma questo avviene nel senso generale. Nella repubblica di Queras c’è anche l’attualità della nostra politica che, ipotizzata nell’anno 2075 d. C., ha precorso i tempi.
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