Riparate due grosse perdite di acqua in pieno centro. Delusione invece dei cittadini per i continui ritardi delle indennità e dei rimborsi.
di Salvatore Mangione.
SAN FRATELLO - E’ stato duplice l’intervento della Protezione Civile e del
Comune per fronteggiare la questione delle perdite d’acqua e delle infiltrazioni.
Infatti nel tratto della via Stazzoni che dal primo istante del dissesto
idrogeologico è stato il tratto principale che conduceva alla zona in frana, dove
passano anche le condotte idriche, una squadra di operai ha provveduto a
riparare il tubo principale che subiva delle perdite ogni qualvolta si aprivano
le condotte.
Mentre nella zona del Monte Nuovo, prospiciente la via San
Benedetto a causa di un leggero cedimento della condotta fognaria, si è
provveduto ad interdire al traffico la strada di collegamento con la via
sottostante. Mentre proseguono i lavori di collocazione di paratìe, aumentano i
malumori per le mancate elargizioni dei contributi necessari per le
ristrutturazioni delle abitazioni che hanno subito danni nel 2010 e che non
hanno ancora ricevuto le autorizzazioni all’esecuzione dei decreti relativi per
ottenere i benefici di legge consistenti nell’anticipazioni pari al 40 per
cento dei lavori, con successivo saldo a fine esecuzione.
Inoltre grande la delusione e le aspettative per coloro che
aspettano le indennità per l’autonoma sistemazione. Sono già trascorsi
circa due anni dall’ultimo mandato trasmesso dalla Protezione Civile Regionale
a favore dei numerosi sfollati di San Fratello, costretti a vivere in case di
fortuna, affittate, oppure trasferiti nei comuni limitrofi. Sono
particolarmente interessati coloro che hanno trovato alloggi ad Acquedolci, S. Agata
Militello, Torrenova, Rocca di Caprileone.
Purtroppo serpeggiano oltre alla delusione anche tanta
indifferenza generale. Anche le nobili passioni talvolta hanno il fiato corto, poichè
il dinamismo dei grandi valori di ieri sembra paralizzato. Tante famiglie un
tempo laboriose costrette a disgregarsi ed a vivere ospiti di parenti ed amici
oppure a sopravvivere con l’aiuto fra parenti e vicini.
Il calore di questo
amore paesano comincia seriamente a divenire delusione. Aumenta la forza e la voglia
di vivere in questa realtà montana molto fiorente fino a qualche anno
addietro ed adesso messa a dura prova. Mentre si eseguono grandi lavori, sicuramente secolari per
il territorio, diminuiscono le attività e la voglia di investire e di
assicurare un progresso alle future generazioni.
Davvero ci si accorge che senza
la necessaria assistenza e solidarietà non si può vivere, infatti nella
vita impariamo tutto, anche se nessuno ci insegna a voler bene a noi stessi e a
chi ci ha dato la possibilità di rimanere nei centri lontani dalla costa. L’amore per il proprio paese nasce con la vita stessa ed a
nessuno è dato di interrompere o ritardare tale affezione e tale attaccamento.
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