A caccia all'interno del Parco dei Nebrodi

Denunciati due cacciatori di Como e una terza persona di San Fratello.

di Giuseppe Lazzaro.
Gli uomini del Corpo Forestale Regione Siciliana del Distaccamento Forestale di Caronia hanno predisposto un servizio di vigilanza e controllo finalizzato alla repressione di eventuali illeciti di natura venatoria e/o ambientali all’interno del comprensorio del Parco dei Nebrodi congiuntamente al personale del Corpo di Vigilanza dell’Ente Parco dei Nebrodi, sede di Caronia e con la fattiva collaborazione delle pattuglie dei Distaccamenti Forestali di Mistretta e San Fratello, il tutto coordinato dal Commissario Superiore Forestale Salvatore Scaffidi Fonti con la supervisione dell’Ispettorato Dipartimentale delle Foreste di Messina. 

Dalle perlustrazioni svolte a Caronia, in località Sorba, zona “B” del Parco dei Nebrodi, venivano sorprese e bloccate due persone, intente all’esercizio venatorio ed identificate in C.B., 66 anni e C.F., 62 anni, entrambi residenti a Como mentre una terza persona, V.A., 41 anni, residente a San Fratello, si rendeva irreperibile e solo nel pomeriggio veniva accertata e confermata la presenza sui luoghi dove è stato perpetrato il reato. 

Dalla verifica dei documenti in possesso è risultato che C.B. e C.F., muniti di licenze di porto di fucile rilasciate dalla Questura di Como ed entrambi residenti nella città lombarda, non erano stati autorizzati ad esercitare la caccia in Ambito Territoriale di Caccia della Regione Sicilia ed hanno violato i principi sul deterioramento di un patrimonio naturale di rilevante valore naturalistico e ambientale mettendo a rischio la conservazione di specie animali sottoposti ad uno speciale regime di tutela e di gestione. 

Considerato che tale attività è perpetrata in area protetta si contestava l’introduzione, da parte di privati, di armi, esplosivi e qualsiasi mezzo distruttivo di cattura in area del Parco dei Nebrodi. Per i fatti sopra esposti, i due comaschi, in concorso tra loro, hanno esercitato l’esercizio venatorio all’interno dell’area protetta del Parco dei Nebrodi la cui prova è data dalle azioni poste in essere, dai due fucili, dalle munizioni e dalla custodia in tela per fucile sottoposti a sequestro. 

Si ritiene inoltre che il V.A. si sia reso inoltre responsabile dell’illecito della inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, per non aver osservato l’intimazione dell’alt da parte del personale in pattuglia di vigilanza. I soggetti responsabili sono stati deferiti e segnalati alla Procura di Patti.

Fonti: glpress.it; amnotizie.it; 24live.it


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