8 Marzo, Festa della Donna

di Salvatore Emanuele.
Domina, viene dal latino domina, ae f., - Signora, padrona (di casa); detto di dee o di donne amate) Signora, regina: rerum humanarum domina fortuna, la Fortuna è signora, regina delle cose umane. Così recita il vocabolario Latino-Italiano di G.Campanini e G. Carboni (seconda edizione). E meglio non potevan dire gli autori per esemplificare, in quell’edizione datata 1913.

Oggi colei che qui sopra è ben descritta è ancora di più: Regina. L’evoluzione dei tempi ha fatto divenire la donna, oltre che moglie amata, amante e madre, anche professionista di attività primarie che una volta per errata concezione del maschilismo erano loro precluse. Erano loro riservate soltanto attività secondarie assenti di responsabilità oggettiva, tranne la precipua di sobbarcarsi l’onere di diventare madre e a quella di non poco conto, ma gravosa, di attendere all’educazione dei figli.

Da allora tant’acqua è fluita sotto i ponti. Nuove attività sono nate accanto alle vecchie, importanti e di assoluta responsabilità oggettiva; e le donne hanno avuto il coraggio di intraprenderle con efficacia maggiore dell’uomo, forse anche perché essa è più riflessiva di noi maschi. Esse intravedono nuovi orizzonti e si applicano con profitto intellettuale al pari se non di più degli uomini.

Donne famose per aver acquisito insigne onorificenze quali premi Nobel ve ne sono tante; esempi da citare sono: a partire dalla polacca Marie Curie, premio Nobel per la Fisica — dovutasi trasferire dalla Polonia dominata dai russi a Parigi, poiché alle donne non era consentito accedere agli studi superiori; le italiane Grazia Deledda per la letteratura e Rita Levi-Montalcini per la medicina, ultima arrivata, nostrana, a fregiarsi di questo ambito premio riservato agli insigni studiosi.

E per parlare soltanto di geni italiani, tralasciando gli uomini per essere questa valutazione dedicata soltanto alle donne nel giorno a loro dedicato. È doveroso fare esplicita menzione della giovane astronauta Samantha Cristoforetti che dall’alto dei cieli infiniti ci saluta a ogni giro di rotazione satellitare della terra.

Altra donna eccellente è la giovane cinquantaduenne fisica nominata Direttore del Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare), il cui acronimo è CERN, Fabiola Gianotti essa si cimenta, in un laboratorio di pace, di ricerca e scoperta della fisica delle alte energie, che sono principalmente gli acceleratori di particelle subnucleari; lavorando in un tunnel di 27 Km e che si trova nella Svizzera a circa 100 metri di profondità di questo nostro pianeta, per scoprire l’accelerazione delle particelle atomiche dell’universo.  

Ecco cosa dobbiamo alle nostre donne:
Gratitudine: per l’amor filiale che ci profondono da fin della fecondazione, per le grandi emozioni che ci regalano e  sanno farci vivere, per la loro preminente intelligenza di farci sentire uomini, per essere loro nostre compagne fedeli, per il piacere di averle nostre consigliere leali e per farci sentire orgogliosi di loro.

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