Sull'isola si contano 50 milioni di mq di Eternit da rimuovere. Stimate un centinaio di morti l'anno per neoplasie legate a questo materiale.
In Sicilia si stima che ci siano da 40 a 50 milioni di metri
quadrati di tetti in Eternit ancora non rimossi, in edifici pubblici,
scuole, abitazioni private. Una stima effettuata sulla base dei dati di
commercializzazione del materiale, dal momento che l’isola è una delle tre
regioni d’Italia (le altre sono Calabria e Campania) dove, nonostante una legge
regionale approvata esattamente un anno fa, non è stata ancora fatta una
mappatura, né creati sistemi di smaltimento rendendo quest’ultimo passaggio
particolarmente costoso visto che i rifiuti con amianto vengono inviati
all’estero.
Nella giornata mondiale sulla sicurezza e sulla salute
sul lavoro, la cgil lancia una campagna finalizzata all’eliminazione nella
regione del rischio amianto e sulla sicurezza in genere. Da subito il sindacato
chiederà ai propri Rls (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) di fare
un monitoraggio, a partire dalle scuole, ma anche dai siti industriali più a
rischio (Gela, Priolo, Augusta, Milazzo e Biancavilla) per conoscere lo stato
dell’arte e potere sollecitare gli interventi necessari.
La Cgil ha anche avviato una collaborazione con
l’Associazione nazionale vittime dell’amianto e, soprattutto, chiede alla
Regione di dare corso agli adempimenti della legge, a partire dalle mappature,
utilizzando poi i fondi europei per le bonifiche. Per le mappature, ma anche
per la raccolta delle autodenunce dei cittadini, secondo il sindacato,
potrebbero essere utilizzati i precari dei comuni. In Sicilia sono stati
rimosse 13 mila tonnellate di amianto negli ultimi 5 anni in appena 90
interventi, e si stimano un centinaio di morti l’anno per neoplasie legate a
questo materiale.
“La bonifica – ha detto Francesco Cantafia, del dipartimento
salute e sicurezza del sindacato - richiede impegno e risorse, basti pensare che
l’Ue , che prevede un’Europa libera dall’amianto nel 2028, ha stanziato 300
milioni per incentivare la dismissione. La regione - sottolinea- ha invece con
velleità pensato di risolvere il problema in tre anni, mettendoci l’anno scorso
solo 20 milioni e quest’anno niente e l’unico atto che ha compiuto qualche
giorno fa è l’approvazione delle linee guida per l’accertamento da parte dei
comuni”.
Tra le difficoltà oggi legate alla dismissione, quello dello
smaltimento visto che non è mai stato costruito l’impianto previsto dalla legge
regionale. Secondo la Cgil, peraltro, “basterebbe costruire mini discariche
comunali pubbliche, azzerando i costi”. Ma quello dell’amianto è solo uno dei
problemi aperti sul fronte della sicurezza e della salute nel lavoro. “Tra il
2012 e il 2013 (ultimi dati disponibili ) – ha rilevato il segretario generale
della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro -, i morti sul lavoro in Sicilia sono
passati da 49 a 59. Noi siamo preoccupati - ha aggiunto - che ci possa essere in
corso un abbassamento del livello di guardia e delle risorse destinate alla
sicurezza, sia come effetto della crisi che come conseguenza del jobs act. Per
questo la nostra campagna sulla sicurezza - ha specificato - toccherà tutti i
temi e tutti i settori, con la richiesta forte in primo luogo di interventi
adeguati contro il lavoro nero, dove vengono sistematicamente violate anche le
norme sulla sicurezza”.
Preoccupanti pure il numero degli infortuni a carico di
studenti nelle scuole siciliane: 5.082 nel 2013. E proprio sulle scuole le
notizie sono “poche e poco confortanti”, ha detto il segretario della Flc
Sicilia Giusto Scozzaro. Secondo il rapporto Ecosistema scuola di Legambiente
sul 25% del totale di scuole, quelle censite, il 6,5% sono in edifici in
affitto (media nazionale il 3%), solo nel 4,5% (dato nazionale 22,2%) è stata
eseguita la verifica sulla vulnerabilità sismica; gli edifici che necessitano
di manutenzione ordinaria sono il 32,5% e quelli che hanno avuto negli ultimi 5
anni manutenzioni straordinarie il 34,9% (Italia il 47,7%). Inferiori al resto
del paese, inoltre, i dati sul collaudo statico, le scale di sicurezza, le
porte antipanico.
“In questo contesto - ha detto Scozzaro - riteniamo che un
rischio amianto ci sia e vada affrontato”. Alla conferenza stampa sono pure
intervenuti, Vincenzo Saladino, della Ericcson che ha rivelato che i casi di
lavoratori dell’azienda che hanno contratto neoplasie in seguito
all’esposizione all’amianto sono 150 tra Palermo e Catania. Presenti anche il
sindacato dei edili, con Franco Macaluso, uno dei settori più a rischio, che ha
visto un incremento delle morti sul lavoro, attestatesi nel 2014 a quota 18 e la
Flai con Salvino Carramusa, che ha denunciato l’aumento delle malattie
professionali in agricoltura. In programma presidi del sindacato davanti
alle prefetture di Caltanissetta e Messina.
fonte: blogsicilia.it
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