Le opere di drenaggio, superficiale o profondo, sono
realizzate con lo scopo di diminuire le pressioni interstiziali del terreno e
quindi la sua spinta.
Gli interventi mediante le opere di drenaggio hanno
tra le diverse funzioni quella di regolare il contenuto d'acqua nel terreno;
infatti, lo stato di tensione interno è il risultato della somma di due
contributi, ovvero le tensioni efficaci e quelle interstiziali.
Nel terreno è
prevista una certa percentuale di acqua, definita acqua di legame tra i grani,
mentre quella eccedente provoca un allontanamento tra le particelle costituenti
e una diminuzione della resistenza meccanica (dettata dalla combinazione di
coesione e angolo di attrito).
Questa tipologia di intervento consiste quindi
nell’allontanare e raccogliere le acque superficiali e/o sotterranee nei pendii
instabili e nei terreni di fondazione da consolidare ed eventualmente
bonificare.
Le opere appartenenti a questa categoria si distinguono tra drenaggio:
- superficiale: permettono una più rapida e semplice installazione, ma si danneggiano facilmente e le soluzioni offerte sono a breve termine. Solitamente queste opere sono adottate appena avvenuta una frana e si distinguono tra: cuneo drenante, senza funzione statica, realizzato alla base del pendio o della scarpata con funzione di consolidare e drenare attraverso opportuno materiale naturale (pietrisco e/o ghiaia); trincea drenante, solitamente disposta parallela alla linea di massima pendenza; opere di drenaggio superficiale (semplici canalette), la cui realizzazione è spesso abbinata a interventi profondi e definitivi; drenaggio sub-orizzontale (tubazioni in PVC);
- profondo: a differenza delle precedenti, hanno carattere definitivo e sono più efficaci nei confronti della stabilizzazione del versante di frana. Gli interventi si distinguono in: sperone drenante; pozzo drenante; paratie (fino a 30 m di profondità con uno spessore compreso tra i 60 e 120 cm); gallerie.
Sistemazione e consolidamento di un versante in frana
mediante la realizzazione di opere di drenaggio superficiali e profonde. Fonte:
APAT, Atlante delle opere di sistemazione dei versanti. Secondo
aggiornamento, Rapporto n. 10, 2002, ISBN 88-448-0286-6
(http://isprambiente.gov.it)
Un esempio di questo intervento è stato messo in pratica a San
Fratello (Me) a seguito dell’evento franoso del 14 febbraio 2010, il più
devastante mai registrato in Sicilia sia per estensione sia per i danni
provocati al patrimonio edilizio causato dalle forti precipitazioni che hanno
interessato l’isola nei mesi precedenti.
Nello studio del dissesto, si è fatto ricorso a tecnologie
innovative e a un’accurata scelta degli interventi; in particolare per
realizzare le trincee drenanti profonde, senza incidere con scavi in
corrispondenza del pendio di frana, si è fatto ricorso a pali secanti di
calcestruzzo alveolare della profondità di 12 m.
Inoltre, sono stati previsti pozzi strutturali di grande
diametro collegati attraverso paratie di pali ad arco, all’esterno del centro
urbano, e paratie costituite da due file di pali con trincea drenante di tipo
tradizionale, all’interno dell’abitato.
È stato infine attivato il monitoraggio degli effetti degli
interventi sulla frana e dei possibili cedimenti indotti dai drenaggi (Basile
G., Cafiso F., Lo Monaco P., Panebianco M., 2012, La grande frana di San Fratello del 14 febbraio 2010, Atti del Convegno Nazionale "Dissesto
idrogeologico e la gestione del territorio in Italia", Geoligia
dell'Ambiente, Supplemento n. 2).
Fonte: ingegneri.info
Commenti
Posta un commento