In vetrina peculiarità alimentari e folcloristiche del territorio nebroideo.
di Carmelo Emanuele.
Anche San Fratello in qualche modo ha preso parte ell’Expo
2015 di Milano, una vetrina mondiale che intende promuovere principalmente
l’ecosostenibilità alimentare del pianeta. Presso lo spazio dedicato alla Regione Sicilia hanno fatto la loro comparsa i Giudei di San Fratello.
La partecipazione, grazie all'iniziativa del Gal Nebrodi, insieme ad altre peculiarità alimentari e folcloristiche del territorio
nebroideo è stata ampiamente motivata per cercare di raccontare in breve la
storia stessa di un territorio che offre in maniera abbastanza concentrata una
diversità di culture e di fusioni etniche, tipica del nostro Bel Paese, che
sfocia anche in delizie della tavola.
L’intero comprensorio nebroideo, anche a causa di una
mancata promozione in passato, è per certi versi ancora la parte più
sconosciuta e snobbata dell’isola. La stessa storia ci narra che perfino gli arabi scoprirono e
conquistarono questo territorio solo in parte. I romani invece trasformarono la verde Sicilia in granaio dell’impero, ma sui Nebrodi non si avventurarono
particolarmente, anche a causa delle difficoltà dei trasporti, lasciando quasi
intatta la vegetazione.
Ed oggi questo polmone verde protetto dal 1993
dall’istituzione di un Parco, conserva tradizioni antiche e tramandate che
rappresentano il più grande tesoro per i cittadini nebroidei. Questo tesoro immateriale, tramandato di generazione in
generazione rischia però di scomparire, principalmente a causa del fenomeno
dello spopolamento delle montagne, che sta colpendo senza distinzione tutti i
comuni collinari e montani nebroidei.
Le statistiche dimostrano che non serve spostarsi in altre Regioni e Nazioni, basta il solo spostamento in un comune tirrenico per perdere nell’arco
di una sola generazione tutto il patrimonio storico-culturale, che sia un
dialetto, un riferimento religioso, un'identità folcloristica, una tradizione
culinaria.
Ecco perché è stata di grande importanza la vetrina concessa all’Expo, che ha permesso di porre davanti agli occhi
del mondo questo tesoro naturalistico culturale e storico, sperando che gli
stessi cittadini (in particolare quelli “montani-nebroidei”, ancora parzialmente inconsapevoli),
comprendano la ricchezza che hanno ereditato. Cessando l'emigrazione che sta disperdendo questo patrimonio; tramandando ai figli l'identità e la cultura dei paesi di origine; ed investendo su un territorio ancora pieno di risorse.
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