Da una parte il Comune di Torrenova e le aziende interessate spingono per la realizzazione degli impianti, dall'altra un comitato spontaneo sostenuto da Legambiente e da molti cittadini del comprensorio allarma i Nebrodi per le conseguenze sull'ambiente e la salute.
La Procedura Abilitativa Semplificata, cosiddetta PAS,
seguita dal Comune di Torrenova nella vicenda della realizzazione degli
impianti per la produzione di energia alternativa è in linea con quanto
previsto dalla legge. Lo scrive Alberto Tinnirello, dirigente del 3^ servizio
dell’Assessorato Regionale all’Energia in risposta alla nota inviata da Angelo
Corpina nella qualità di componente del Comitato “No biomasse, no pirolisi” che
si oppone alla realizzazione degli impianti.
Il Sindaco di Torrenova Salvatore Castrovinci incassa con soddisfazione la nota
della Regione: “Questo documento certifica la legittimità del procedimento
amministrativo seguito dal Comune di Torrenova".
L’azienda Nautilus s.r.l., con sede legale a Capo d’Orlando,
in una nota diffusa nei giorni scorsi aveva attaccato pesantemente il comitato scrivendo: "...nelle ultime settimane un sedicente
comitato ha diffuso materiale informativo riguardante il nostro investimento
per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia pulita in
contrada Cuba nel comune di Torrenova, è opportuno e doveroso precisare che:
1. Non si tratta di un inceneritore;
2. Non è tecnicamente possibile utilizzare Combustibile Solido Secondario
(CSS). nè rifiuti urbani e/o assimilati;
3. Non vi è rilascio di scarti inquinanti che alterano la qualità dell’aria,
quali polveri sottili, particolato, diossine, furani etc…;
4. L’impianto rientra tra le tipologie di impianti classificati IAFR (Impianti
Alimentati da Fonti Rinnovabili);
5. I materiali utilizzati come matrice in ingresso nell’impianto per tutto
il suo ciclo di vita saranno esclusivamente:- - - Potature, ramaglie e
residui dalla manutenzione del verde;
- Resti di lavorazione: gusci noci, nocciole e mandorle;
- Vinacce con umidità massima del 45%;
- Sottoprodotti derivati dalla lavorazione dei prodotti forestali;
- Sottoprodotti derivati dalla gestione del bosco;
- Sottoprodotti della lavorazione del legno".
"Inoltre – prosegue la nota - in relazione alle notizie
imprecise, sommarie, insinuanti falsità, diffuse dai promotori del comitato No
Biomasse No Pirolisi, la società Nautilus comunica che ha già presentato
querela".
Sin qui la paventata denuncia che, alcuni giorni fa, la
“Nautilus” ha preannunciato di compiere contro il Comitato. Ma la stragrande
maggioranza dei cittadini di Torrenova, e dell’hinterland, sostengono invece il
Comitato e sono preoccupati non poco per il futuro. Dietro le possibili
apparenze, il fantasma che un giorno negli impianti di biomasse vengano
bruciati determinati tipi di rifiuti, sta diventando un incubo per un
territorio incontaminato e lontano dai fumi industriali.
E dietro la “Nautilus”
c’è la proprietà che la sta a indicare: l’azienda è riconducibile ai Paterniti
di Capo d’Orlando che spadroneggiano nel campo dei rifiuti da anni.
“Ci sorprende non poco – hanno risposto il Comitato e
Legambiente - la nota della ditta “Nautilus s.r.l.” che “comunica di aver già
presentato querela per gli illeciti penalmente rilevanti commessi in proprio
danno e ha promosso azione civile per tutelare l’immagine e l’onorabilità della
società, chiedendo il risarcimento danni”.
Una dichiarazione che, oltre a
sorprenderci, ci sconcerta in considerazione del fatto che fino a quando la
nostra sarà una Repubblica democratica ed esisterà la libertà di espressione,
ciascun cittadino, singolo o in forma associata, ha il diritto di comunicare
all’opinione pubblica il proprio pensiero su questioni di interesse generale
che, in particolare, riguardano rischi per la loro salute e per quella
dell’ambiente. Non saranno certo le paventate “querele” di una azienda
economicamente interessata al progetto in questione, ad impedirci di esprimere
il nostro motivato dissenso sull’insediamento di centrali a biomasse nel
territorio di Torrenova.
La ditta “Nautilus”, tra l’altro, non è nostra
interlocutrice nel dibattito in corso, come invece lo è l’Amministrazione
comunale cui spetta la pianificazione e la gestione del territorio e la salute
dei cittadini. In tutta Italia – prosegue la nota -, l’insediamento di impianti
del genere suscita dibattito e mobilitazione dei cittadini senza che, per tale
motivo, mai nessuno abbia pensato, come avrebbe fatto la “Nautilus”, di citarli
in giudizio.
Del resto nessuno ha mai chiamato in causa o accusato di alcunchè
i promotori dei progetti. Siamo dunque stupefatti dall’aggressività manifestata
nel volantino del 18 giugno scorso con il quale la “Nautilus” non si limita,
come sarebbe legittimo, ad esternare il proprio punto di vista, ma si avventura
a tacciare di falsità l’altrui pensiero.
Da parte nostra, stiano sereni i
responsabili della “Nautilus”, continueremo a svolgere la nostra campagna di
informazione sugli impianti in corso di realizzazione. Questo è un momento
delicato nel quale i cittadini interessati a vivere in un territorio sano,
pulito e nel quale valgono le regole democratiche ed i principi di legalità
possono, se lo vorranno, far sentire la loro voce e respingere – conclude la
nota del Comitato e Legambiente Nebrodi - qualsiasi forma di intimidazione
velata o palese”.
Fonte: Giuseppe Lazzaro, Giuseppe Pintaudi, Glpress.it, amnotizie.it
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