Davanti al silenzio dell’Ente Parco l’allarme cinghiali lanciato dal Comitato di proposta e protesta.
di Giuseppe Lazzaro.
E’ il presidente del Comitato di proposta e protesta del
Parco dei Nebrodi, l’attivo dott. Pietro Miraglia e non l’Ente con il presidente
Giuseppe Antoci, a lanciare il giustificato allarme cinghiali sui Nebrodi, e
non solo nell’area ricadente all’interno del Parco.
“Da circa un mese –
scrive il dott. Miraglia -, dopo la disgrazia delle campagne di Cefalù, che è
costata la vita a una persona uccisa dai cinghiali, si sono accesi i riflettori
su l’ ”Emergenza Cinghiali” che interessa la Sicilia. La giunta regionale ha
deciso di intervenire con provvedimenti straordinari che non coinvolgono il
mondo venatorio per non fare un torto agli ambientalisti. Ancora non si è
capito o si fa finta di non capire che ”l’emergenza cinghiali” non può essere
fermata da tavoli tecnici, dall’ ISPRA ecc,, “l’emergenza cinghiali” si può
superare solo coinvolgendo il mondo venatorio. I cacciatori possono intervenire
per cercare di limitare i danni causati dai cinghiali dato che sono collaudati
a questa attività venatoria, naturalmente collaborando con le forze
dell’ordine.
Forse si spera – prosegue Miraglia - nella peste suina per
debellare la specie di Sus scrofa, animale artiodattilo della famiglia Suidi
originario dalle Eurasia e dal Nord Africa, che può raggiungere i 200 kg. di
peso, animale notturno che di giorno si nasconde nei boschi tra i cespugli,
animale che non esita ad attaccare se prima non è disturbato, sono onnivori e,
a volte, cacciano animali più piccoli, si riproducono due volte l’anno mettendo
alla luce da tre a dodici cuccioli.
La riduzione dell’habitat ha provocato la
concentrazione di queste specie in zone ristrette che causano danni all’agricoltura,
ai boschi e alla piccola fauna quasi scomparsa, attaccando – conclude il dott.
Pietro Miraglia - oggi anche l’uomo.
fonte: glpress.it
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