La rotta dell’hashish e della marijuana, da Palermo a
Capo D’Orlando, Torrenova, Gioiosa Marea, Brolo, Sant’Angelo di Brolo,
San Fratello ed altre zone della fascia costiera. Su questo si sono concentrati
gli sforzi investigativi dei carabinieri della Stazione di Sant’agata di
Militello che nella mattinata di oggi hanno eseguito 16 ordinanze di
applicazione di misure cautelare agli arresti domiciliari, obbligo di dimora,
obbligo di firma e presentazione alla P.G. emessa dal GIP del Tribunale su
richiesta della Procura della Repubblica di Patti per i reati di spaccio
continuato di ingenti quantità di sostanza stupefacente del tipo cannabis
indica ed hashish.
L’indagine è stata supportata oltretutto da intercettazioni
ambientali e telefoniche attraverso le quali venivano stigmatizzate le condotte
delittuose in capo agli indagati. In particolare, sono stati svelati i
meccanismi del traffico dello stupefacente approvvigionato da fornitori
localizzati in particolare nella zona del palermitano e che raggiungeva le
piazze di spaccio locali attraverso il tortoriciano Salvatore CONTI TAGUALI
inteso “u professuri” che forniva i referenti. Questi ultimi, a loro volta, procedevano
alla cessione ai clienti locali.
Nel quadro investigativo è stata inoltre rilevata la
particolare operosità dei principali indagati, alcuni dei quali rivestono il
duplice ruolo di assuntore e spacciatore, sostentando ed alimentando l’attività
di spaccio. Si è potuto portare alla luce un quadro probatorio preoccupante nel
quale risultano attori protagonisti vari giovani, tra cui anche dei minori
all’epoca dei fatti. Il nome dell’operazione trae spunto da un film inglese di
alcuni anni fa in cui la protagonista, a causa di un deficit finanziario in cui
si viene a trovare, decide di avviare una coltivazione di piante di marijuana
per poterla rivendere nel mercato di Londra e pagare i debiti. Avendo
successo in tali affari, la stessa decide di scrivere un romanzo, intitolato
appunto “Fumo di Londra” in cui parla di una storia molto simile a
quella capitatale.
Oltre al suddetto Salvatore CONTI TAGUALI, altro
personaggio di spicco nelle indagini in questione è il quasi omonimo Salvatore
CONTI TAGUALE, 38 enne di Caprileone, il quale può essere ritenuto uno dei
maggiori e dinamici spacciatori di sostanze stupefacenti dell’intero
hinterland.
“Dall’esito dell’indagine – si legge nel documento delle
forze dell’ordine – si evince che lo stesso impronta il suo agire alla massima
circospezione e riservatezza ed è solito occultare lo stupefacente, destinato
allo spaccio, in luoghi non direttamente riconducibili a lui, ovvero nei posti
più disparati, in particolare nell’intercapedine dei muri di contenimento o
all’interno di canalette per il drenaggio dell’acqua dal terreno.. Le procedure
di cessione e vendita di droga seguono di solito il medesimo rituale: venditore
ed acquirente concordano l’incontro in un dato luogo, quasi mai indicato, ove
avverrà poi lo scambio. La cessione non avverrà mai nell’immediatezza ma,
proprio per la scelta dei luoghi ove Conti Taguali occulta e deposita lo
stupefacente, la cessione avverrà dopo un po’ di tempo, quello strettamente
necessario allo stesso per prelevare dal deposito la quantità di droga
prefissata. I luoghi di incontro avvengono generalmente in zone isolate oppure
in luoghi affollati dove nel caso in cui dovessero sopraggiungere le Forze
dell’Ordine, e parti potrebbero facilmente eludere i controlli. Il linguaggio
criptico utilizzato dagli indagati è peculiare, infatti gli stessi non fanno
quasi mai cenno diretto alla droga Alcune ordinazioni di sostanza stupefacente
avvengono a mezzo di posta elettronica all’indirizzo personale del Conti
Taguale. Anche in questo caso viene utilizzato un linguaggio non esplicito per
indicare la quantità di stupefacente, come ad esempio “vespa 50” = 50 Euro, “la
macchina ha 40.000 Km” = 40 Euro, “ho venduto l’hard disk a 50 Euro” e così
via. In altre conversazioni gli indagati, per indicare lo stupefacente, parlano
di “materiale”, “u quadrato”, “masterizzazione di due o tre CD”, in riferimento
alle dosi di droga, così come “pellicole salvaschermo per telefono cellulare” o
“venti giornaletti”.
Dall’attività di indagine è inoltre emerso che tutti gli
“attori” rivestono la duplice figura di spacciatore – assuntore; traggono
dall’illecita attività di spaccio una vera e propria . per alcuni unica, fonte
di sostentamento; alcuni di loro sono ritenuti soggetti “navigati ed
esperti” in materia di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso
dell’indagine, in un’occasione, si è anche proceduto ad un arresto in flagranza
di due degli indagati con relativo sequestro di sostanza stupefacente”.
Nelle trame investigative, oltre agli arrestati, compaiono
anche altri indagati, i quali hanno ricevuto la misura cautelare dell’obbligo
di dimora o dell’obbligo di presentazione alla P.G..
Le misure restrittive agli arresti domiciliari sono state
emesse nei confronti di:
CONTI TAGUALI Salvatore di Tortorici (ME), 60 enne,
pregiudicato e CONTI TAGUALE Salvatore, di Caprileone, 38 enne pregiudicato.
Inoltre, sono state emesse tre misure cautelari dell’obbligo
di dimora e undici dell’obbligo di presentazione alla P.G..Si tratta di B.B.,
50 enne di San Fratello, N.B., 32 enne di Torrenova, N.C., 31 enne di
S. Angelo di Brolo, che sono stati raggiunti dalla misura cautelare
dell’obbligo di dimora; G. C., 26 enne di Capo d’Orlando, E.C.,
22 enne di Capo d’Orlando, P.B., 28 enne di Brolo, M. D., 23 enne di
Capo d’Orlando, A.G., 27 enne di Capo d’Orlando, F.B., 28 enne di
Capo d’Orlando, L.L., 23 enne di Capo d’Orlando, A.L., 33 enne di
Capo d’Orlando, C.M., 27 enne di Capo d’Orlando, V.M., 29 enne di S.
Angelo di Brolo, S.S., 40 enne di Capo d’Orlando, che sono stati invece
raggiunti dalla misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Guidiziaria.
Fonte: messinaora.it
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