Lavori a rilento e tra pochi giorni si torna a scuola

Possibile una raccolta firme per una nuova petizione popolare.

Cosa è cambiato in questo ultimo anno di lavori a San Fratello? E’ la domanda che si pongono numerosi cittadini, soprattutto vacanzieri, che puntualmente ci scrivono sul blog. In effetti tra le mail ricevute in questi giorni alcuni commentano tra il drammatico e il sarcastico: “Sono venuto in ferie l’anno scorso e sono tornato anche quest’anno. Mi fa piacere che nulla sia cambiato. Temevo di non riconoscere più il mio quartiere.”

Altri sono più diretti e scrivono: “Non ho capito quali lavori sono stati fatti in 12 mesi”. Altri ancora vorrebbero sapere se ci sono ...e di chi sono le colpe per i lavori a rilento: Comune? Protezione Civile? Regione?. Insomma, è più semplice pensare che chi più e chi meno ognuno ha certamente delle responsabilità sui ritardi.

E poi ci sono ancora quelli che attendono i risarcimenti e asseriscono che due pratiche in 365 giorni sono davvero poche. È pur vero, aggiungiamo noi, che molte di queste pratiche erano incomplete, ma sulla velocità dell’apparato burocratico è consigliabile stendere un velo.

Ci segnalano che c’è ancora troppa gente che attende il risarcimento di demolizione o il contributo di riparazione, altri invece devono essere risarciti per l’esproprio dei terreni, senza dimenticare l’Autonoma sistemazione rimasta al palo. Così come molti servizi nei quartieri maggiormente colpiti dal dissesto, che restano in uno stato di degrado che lascia con l’amaro in bocca i residenti. Anche perché i progetti esposti ai cittadini a più riprese nella sala consiliare durante i convegni istituzionali parlavano di tempi tecnici diversi, e soprattutto mostravano una San Fratello in uno stato provvisorio di lavori, ma che ben presto sarebbe stato sostituito da un ripristino di tutti i servizi, almeno quelli essenziali. 

Invece la realtà che appare oggi è ancora ben diversa, con interi quartieri abbandonati e questioni ancora irrisolte, dai servizi più semplici alla raccolta delle acque piovane, dal recupero degli alloggi popolari, alla destinazione d’uso delle aree dove sorgevano gli edifici privati e pubblici, su tutti citiamo quelle dei plessi delle scuole elementari e l’inguardabile condizione della piazza San Nicolò; alla quale si aggiunge la speranza dei cittadini di recuperare un’opera che affettivamente rimane legata al culto dell’antica matrice di San Nicola di Bari; quel mosaico del Cristo Risorto che a maggior ragione dovrebbe simboleggiare la resurrezione del paese nebroideo.
       
Intanto tra poco inizierà il nuovo anno scolastico e il quartiere Stazzone che ospita il plesso rimesso in funzione appena due anni fa è ancora parzialmente al buio, con le strade impercorribili e pericolose a causa principalmente della mancanza dell’asfalto; con tombini sopraelevati e buche molto profonde.



"Questa storia dell'illuminazione pubblica - ci confida una residente - è già stata affrontata più volte e in sedi diverse ma non si riesce proprio a risolvere. Tutti i giorni al tramonto viviamo in una condizione di pericolo costante. Le strade sono fatiscenti e adesso con l'inverno alle porte, le prime piogge trasformeranno in fiumi tutte le vie che percorrono il quartiere. Spero soltanto che nessuno si faccia male."

E nel frattempo un cittadino ci segnala una nuova petizione popolare, con raccolta firme che potrebbe partire già la prossima settimana, approfittando della numerosa folla che dovrebbe radunarsi a San Fratello in occasione dei festeggiamenti di San Benedetto il Moro e della Mostra Mercato Concorso del Cavallo Sanfratellano. Ad occuparsi della raccolta firme dovrebbe essere il Comitato Chiesa di San Nicolò Nuova.






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