Nascono le zone franche montane. Un aiuto concreto per
ottenere fondi per lo sviluppo territoriale, per favorire le attività
economiche ed in particolare l’occupazione giovanile, frenare il dissesto idrogeologico
e salvaguardare le identità storiche e sociali.
Giuseppe Pintaudi.
L’istituzione delle Zone franche montane può rappresentare
uno strumento importante per contrastare la marginalità e lo spopolamento dei
comuni più interni. Il disegno di legge presentato dai deputati regionale
Marziano, Barbagallo, Di Pasquale e Maggio, ed esitato dalla terza commissione
dell’assemblea regionale si propone di colmare il divario della particolare collocazione
territoriale dei Comuni montani: Tutti centri che, pur disponendo di risorse
idonee a fornire un’offerta di qualità di beni culturali, ambientali ed
enogastronomici, troppo spesso hanno invece subito gravi conseguenze in termini
di spopolamento e marginalità.
Nelle zone franche montane entrano, di diritto,
i Comuni che fanno parte delle aree protette (come il Parco dei Nebrodi) che,
così, potranno ottenere fondi per lo sviluppo del territorio, utilizzare
strumenti ed azioni specifiche per favorire le attività economiche, ed in
particolare l’occupazione giovanile, frenare il dissesto idrogeologico e
salvaguardare le identità storiche e sociali.
Il disegno di legge sulle
zone franche montane, grazie alla convergenza di diverse forse politiche, ha
ottenuto una corsia preferenziale per l’approvazione del parlamento regionale.
Giuseppe Antoci, presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi e di Federparchi
Siciliam annuncia a breve un evento di presentazione del DDL presso la sede del Parco dei Nebrodi, a cui parteciperanno le deputazioni regionali presenti nel territorio nonché il presidente della terza Commissione per le attività produttive dell’ARS Bruno Marziano insieme ai deputati firmatari del disegno di legge.
fonte: amnotizie.it
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