L’area nebroidea e la carenza di strumenti cardiologici

SALUTE
Nella fascia tirrenica il vero problema politico-economico è rappresentato dalla mancanza di una struttura in grado di soddisfare le richieste che possono essere avanzate nei 160 chilometri che separano Messina da Cefalù. 

Salvatore Mangione.
L’appello lanciato al convegno provinciale sulle novità in cardiologia e cardiochirurgia, dello scorso 17 ottobre a Capo d’Orlando, non dovrà rimanere inevaso. Questo è quanto da giorni si discute a S. Agata Militello, fra il personale sanitario, i medici di famiglia e molti pazienti che frequentavano la struttura sanitaria e molti pazienti che frequentavano la struttura sanitaria del comprensorio nebroideo.

Il ghota della cardiologia ha lanciato un appello, poiché nella fascia tirrenica il vero problema politico-economico è rappresentato dalla mancanza di una struttura con emodinamica, in grado di soddisfare le richieste che possono essere avanzate nei 160 chilometri che separano Messina da Cefalù.

Per intendersi mancano le strutture per effettuare stent e angioplastiche. Un vero problema di natura medico-sociale rilevante che purtroppo, nonostante tutti gli incontri e gli studi di settori, non è stato mai affrontato seriamente. 

L’appello è stato lanciato in particolare dal decano dottor Mario Iudicello responsabile scientifico dell’appuntamento, già primario a S. Agata Militello e ripreso dagli attuali responsabili in particolare dal dottor Aldo Merlino, che ha relazionato sui problemi organizzativi, gestionali e terapeutici nei pazienti con S.C.A. 

Nelle sessioni del vasto programma scientifico hanno partecipato e relazionato anche alunni esperti del nord Italia. adesso l’argomento dovrebbe essere ripreso sia in sede provinciale che regionale affinché nelle sedi istituzionali si prenda in considerazione la richiesta. Esistono professionisti in grado di soddisfare le esigenze anche in provincia di Messina. Perché non utilizzarle? 

fonte: gazzetta del sud  

Commenti