CRONACA
Dopo attente indagini il Comune di Troina rescinde i contratti.
È stato il lavoro della speciale commissione voluta dalla
prefettura a fare luce sull'uso dei terreni in gestione all'azienda pubblica Silvo
pastorale. Concessi per decenni a canoni irrisori a soggetti vicini alla
criminalità organizzata messinese, senza nessuna gara d'appalto. Il sindaco è
sotto scorta da dicembre.
Boschi, radure, pascoli per un totale di 4.200 ettari di
proprietà pubblica usati da soggetti vicini alla mafia dei Nebrodi, in
cambio di canoni di concessione irrisori e senza nessuna gara d'appalto. Adesso
tutti questi contratti sono stati rescissi, grazie all'indagine avviata da
una speciale commissione voluta dalla prefettura di Enna. A prendere la
decisione è stato il consiglio comunale di Troina, ente titolare
dell'azienda Silvo pastorale che gestisce questa vasta area.
L'indagine ha accertato che migliaia di ettari di terreni
sono stati concessi per decenni in affitto per pascolo di greggi e
armenti a canoni compresi tra 12 e 30 euro a ettaro, a fronte di contributi
europei di 300 euro a ettaro. Un sistema reso possibile dalla mancanza di
gare d'appalto e dal silenzio degli amministratori: sindaci e consigli
comunali di Troina. È stata l'indagine avviata dal prefetto Fernando Guida a
fare definitivamente luce su una vicenda sollevata anche dal senatore del
Pd Giuseppe Lumia. È emersa la presenza nelle zone agricole, gestite
dall'azienda, di famiglie di allevatori legate alla mafia
messinese (Tortorici, Cesarò, San Fratello, Maniace, Montalbano Elicona, Castell'Umberto).
«È stata ripristinata la legalità nella gestione dell'azienda Silvo pastorale del
Comune di Troina - commenta il prefetto -. È stato anche avviato l'iter
per impugnare tutti i contratti che, benché sottoscritti da persone non colpiti
da interdizione per motivi di mafia, sono stati stipulati senza alcuna gara di
evidenza». Per la battaglia portata avanti contro la mafia rurale, l'attuale
sindaco di Troina, Fabio Venezia, vive
sotto scorta dallo scorso dicembre.
«Il territorio dei Nebrodi -
spiegava qualche mese fa a MeridioNews - è stato per lungo
tempo terra di nessuno e la criminalità rurale è riuscita ad avere un
controllo capillare e a curare indisturbata i propri interessi
economici».
fonte: meridionews.it
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