CURIOSITA'
Tracce di questa cognominizzazione si sono trovate a Palermo dove nel 1299 esisteva un Henricus Scavonu.
Francesco Miranda.
Scavone (come Antonio Scavone, senatore della repubblica del gruppo Alleanza
Liberalpopolare – Autonomie). Scavone è forma accrescitiva del termine tardo latino sclavus (schiavo) dovuta
forse all’imponenza del capostipite o al suo stato di ex schiavo.
Potrebbe
derivare inoltre dall’etnico Schiavonia o Slavonia; in tal senso Scavone
continuerebbe il latino medioevale Sclavones che era il nome etnico con cui
erano designati gli slavi del litorale adriatico, provenienti da quella terra
compresa fra la Sava, la Drava e un tratto del Danubio che è chiamato, appunto,
Slavonia (regione geografica e storica della Croazia orientale). Nel settecento
gli Schiavoni, che già avevano fama di pirati, vennero a costituire un corpo
militare speciale al servizio della Repubblica di Venezia (cfr. S. Rizza,
Scavone un cognome venuto da est).
Il cognome Scavone è diffuso in 118 comuni localizzati in gran parte in Sicilia
e in Basilicata, ma anche in molte altre regioni italiane, come Piemonte,
Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Toscana, Campania, ecc. In Sicilia è presente
in tutte le province, in particolare nel trapanese (Marsala, Mazara del Vallo,
Petrosino, ecc.), nel catanese (Catania, Paternò, Bronte, ecc.), nel
palermitano (Palermo, Campofelice di Roccella, Carini, ecc.), nell’ennese
(Troina, Catenanuova, Cerami, ecc.), nel messinese (San Fratello, Messina,
Acquedolci, ecc.).
Riferimenti storici e personaggi – Tracce di questa cognominizzazione si sono
trovate a Palermo dove nel 1299 esisteva un Henricus Scavonus. Giovanni Scavone
fu giudice straticoziale di Messina (1661/62/64/65); fu giudice delle
applicazioni negli anni 1663/64, giudice del Tribunale del Concistoro (1673/74)
e giudice della Gran Corte del Regno negli anni 1679/70 e 1677/78/79.
ANTONIO SCAVONE (Catania 16/11/1956), medico chirurgo, senatore della
Repubblica. A Palazzo Madama è componente della XII Commissione permanente
(Igiene e sanità), della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la
vigilanza dei servizi radiotelevisivi, della Sottocommissione permanente per
l’accesso. Iscritto nel 1991 alla DC, è stato deputato nazionale nella XI
legislatura (1992/1994). Eletto nel 2013 senatore nella lista PDL, in quota MPA
(Movimento Per l’Autonomia), si iscrive al Gruppo Grandi Autonomie e Libertà e
ne diventa vicecapogruppo vicario; poi, critico nei confronti di Silvio
Berlusconi, fa parte della corrente fittiana; dal 25 luglio del 2015
abbandonato il gruppo GAL, aderisce al neo gruppo di Denis Verdini, AL-A
(Alleanza Liberalpopolare – Autonomia).
fonte: siciliainformazioni.com
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