Il Corpus Domini a San Fratello nell'anno del giubileo della Misericordia

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Le parrocchie e la comunità di San Fratello l'ha ricordato con una magnifica infiorata allestita nello spiazzale antistante la chiesa madre Maria SS Assunta. 

Ciro Carroccetto.
L'anno del giubileo straordinario della Misericordia Papa Francesco lo ha annunciato così: "Questo non è «tempo per la distrazione, ma al contrario per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacità di guardare all’essenziale». 

È un’epoca «per la Chiesa di ritrovare il senso della missione che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua: essere segno e strumento della misericordia del Padre» e ancora: «Una domanda è presente nel cuore di tanti: perché oggi un Giubileo della Misericordia? Semplicemente perché la Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata a offrire più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio». 

E oggi, il Corpus Domini, la festa del Corpo e Sangue di Gesù Cristo, uno dei punti focali della fede cattolica e cristiana visto che riporta al centro il significato dell’Eucaristia, mangiare il corpo e bere il sangue del Signore è l’origine della comunione di Dio con tutti i fratelli, le parrocchie e la comunità di San Fratello l'ha ricordato con una magnifica infiorata allestita nello spiazzale antistante la chiesa madre Maria SS Assunta. 


Lo splendido lavoro fatto con grande maestria e' scaturito dalla collaborazione tra le maestre dell'Istituto comprensivo Acquedolci - San Fratello, gli alunni della scuola primaria di San Fratello, i genitori, e naturalmente dell'arciprete don Salvatore Di Piazza che ne è stato l'ideatore e promotore, e di padre Simone Campana e raffigurano il simbolo del giubileo della Misericordia, di una colomba (simbolo della pace) che grazie alla potenza di Dio, irradia a tutti gli uomini i sette doni dello spirito santo e il trigramma JHS (Jesus Hominum Salvator). 


L'Infiorata è una manifestazione consistente nel realizzare tappeti per mezzo di fiori o parti di essi generalmente proprio in occasione della festività del Corpus Domini. La tradizione delle decorazioni è nata a Roma nella prima metà del XVII secolo come espressione della cosiddetta festa floreale ad opera di Benedetto Drei, responsabile della Floreria vaticana, e di suo figlio Pietro, i quali avevano usato "fiori frondati e minuzzati ad emulazione dell'opere del mosaico".


La prima infiorata allestita per la festività del Corpus Domini risale al 1778 (anno in cui vennero allestiti alcuni quadri floreali nella via Sforza di Genzano) oppure al 1782 (anno in cui un tappeto coprì l'intera via senza soluzione di continuo). Da allora le località in cui si allestiscono infiorate in occasione nella ricorrenza del Corpus Domini sono numerose, specialmente dell'Italia centrale.

Subito dopo la celebrazione della messa solenne si è svolta la tradizionale processione, con l'ostensorio contenente l'ostia consacrata con la presenza del Sindaco, l'amministrazione e delle autorità militari accompagnata dal corpo bandistico San Benedetto il moro e da una moltitudine di fedeli. Hanno impreziosito la stessa processione i bambini che hanno ricevuto la prima comunione sfilando candidi in candide vesti. 

Ed a proposito della tradizione legata al Corpus Domini, ricordiamo un passo tratto da 'folklore di San Fratello' di Benedetto Rubino: "...le strade, ove si sa che deve passare la processione, sin dal mattino vengono parate a festa e presentano un bel colpo d'occhio . Esse corrono tra una doppia fila di coltri trinate, veli, lustrini e ricami d'ogni specie, che ne rivestono le mura. Ad ogni passo sorgono delle arcate fatte di fazzoletti di seta intrecciati e fiammanti di oro. Lo sfondo poi è un ricco altare... Sul declinare del giorno passa poi la processione. Ecco come sfila: uno o due popolani con grossi tamburi, fanno da battistrada; vengono dopo le confraternite, lunghe file d'incappucciati, i quali, preceduti dal loro stendardo, procedono lentamente a due a due....In ultimo vengono i preti, il baldacchino e la turba di fedeli. Caratteristico il costume dei confratelli, chiamati in dialetto "babbalucc". 

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