POLITICA e CULTURA
Per il riconoscimento e la tutela della minoranza
linguistica.
Salvatore Mangione.
Dopo l'interesse nazionale per la valorizzazione della
lingua gallo-italica, grazie alla proposta di legge del senatore Bruno Mancuso,
adesso giunge gradita quella della Regione Siciliana. Le nostre insistenze e la
creatività delle popolazioni che hanno saputo mantenere la fiammella accesa
della parlata per circa mille anni, trovano alcuni interlocutori. Adesso a
Palermo è stato presentato un disegno di legge voto, per il riconoscimento e la
tutela della minoranza linguistica. La legge tende a valorizzare in considerazione
che l'area d'interesse è vasta nella Sicilia centro-settentrionale e orientale.
L'iniziativa è del vice presidente vicario dell'Ars Antonio
Venturino. Presentata a Palazzo dei Normanni, in un incontro al quale hanno
preso parte alcuni rappresentanti dei comuni che ancora usufruiscono di questa
particolare e significativa lingua.
Unitamente a sindaci, assessori, esperti e funzionari hanno
declamato l'interesse di ben 21 comuni tra Messina, Enna, Catania, Siracusa e
Palermo: una popolazione di oltre 60.00 unità. Ha spiegato Venturino: "Oggi, purtroppo, questa
minoranza linguistica, di enorme importanza storica, non è in alcun modo
tutelata. L'obiettivo di questa proposta di legge è quello di apportare una
lieve modifica alla legge del 15 dicembre del 199, affinché al gallo italico di
Sicilia venga finalmente riconosciuto lo status di minoranza linguistica
storica".
Intanto è stato costituito un primo gruppo di lavoro, per
favorire la crescita sociale, culturale ed economica delle comunità
territoriali in cui si parla il gallo italico. Ne fanno parte i sindaci di
Aidone e di Novara di Sicilia Vincenzo Lacchiana e Gino Bertolami, inoltre la
Dirigente del Centro Regionale per la Progettazione e per il Restauro
dell'Assessorato ai Beni Culturali Enza Cilia, un docente di Sociologia
dell'Università La Sapienza di Roma Alfonso Gambacurta e un docente della scuola
media di Piazza Armerina Noemi Marzullo.
Il gallo-italico è un insieme di varietà linguistiche
parlate dalle popolazioni giunte in Sicilia nel Medioevo (XI-XII secoli), a
seguito della conquista normanna dell'Isola e provenienti dal Monferrato,
dall'entroterra ligure e dall'Emilia.
Commenti
Posta un commento