ATTUALITA'
Mancano la luce, i servizi igienici e il collegamento con la vicina stazione, posta a meno di cento metri, del posto di vigilanza della Soprintendenza ai Beni culturali e architettonici.
Salvatore Mangione.
SAN FRATELLO - Mentre i beni artistici e architettonici dei centri urbani
hanno solitamente, una grande rilevanza, nella vasta zona del Monte Vecchio a
San Fratello, fra arte normanna e zona archeologica, regnano invece l'abbandono
e le erbacce. A nulla sono valsi gli appelli dei visitatori e anche i consigli
delle autorità del settore che hanno avuto modo di visitare il sito.
Nessuna
opera d'arte è stata ricollocata all'interno del santuario dei Santi Alfio,
Filadelfio e Cirino e nessun servizio è stato attivato. Mancano la luce, i
servizi igienici e il collegamento con la vicina stazione, posta a meno di
cento metri, del posto di vigilanza della Soprintendenza ai Beni culturali e
architettonici. I pochi fortunati che sono riusciti a entrare, separatamente
dal giorno indicato per le annuali celebrazioni patronali, del dieci maggio,
hanno constatato che l'opera monumentale, prezioso esempio d'arte normanna,
attende solo di essere valorizzata per come merita.
Per poter avere un posto preminente sotto l'aspetto
economico, sociale e culturale, spesso questi beni sono poco conosciuti e poco
apprezzati, perché collocati a distanza dai centri abitati ed inoltre perché
fuori dalle grandi correnti turistiche.
Inoltre sono carenti di idonee opere divulgative e volumi
d'arte. E' giunto il momento di fare una ricognizione, non certamente
demagogica, promettendo pane e lavoro, grazie al ricco e variegato patrimonio
esistente da secoli. L'utilizzo degli studiosi locali con la collaborazione dei
dipartimenti universitari deve puntare su azioni che rendano possibile la
rispondenza con i testi e i documenti di riferimento.
fonte: gazzetta del sud
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