ECONOMIA
Sui Nebrodi vi è una biodiversità agraria eccezionale e l’Ente Parco dei Nebrodi da anni è impegnato nel campo della conservazione della biodiversità e della salvaguardia del patrimonio naturalistico e ambientale.
Rosa Maria Castrovinci.
Sant’Agata Militello – Si è svolto lo scorso 4 agosto,
presso “Palazzo Gentile”, il workshop “I Nebrodi: importanza e valorizzazione
delle produzioni locali”. Ad introdurre, moderare e concludere i vari interventi è
stato il presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, il quale, nel
sottolineare l’importanza dell’argomento trattato, ha ribadito che è necessario
fare il proprio dovere con responsabilità: “sia nel pubblico che nel privato un
bravo manager è colui che prende le decisioni non colui che le allontana, colui
che è bravo a capire le priorità e non a confonderle, ma soprattutto è un bravo
manager colui che è in grado di spogliarsi da manager e diventare padre di
famiglia”.
Con queste parole il presidente ha tenuto a precisare che quella del
Parco dei Nebrodi è una grande famiglia, non una società in cui ci sono ruoli.
E, proclamandosi stanco di raccontare cose spiacevoli, ha ribadito che è ora di
pensare soprattutto a valorizzare il nostro territorio e lavorare con passione
è una delle strade che lo porterà a diventare il volano della green economy.
Il primo intervento è stato quello di Rosy Caiola,
presidente di AGD Nebrodi, associazione che si occupa di diabete e che in
questo caso ha parlato di diabete, salute e società. Alimentazione e sport
aiutano a mantenere la glicemia stabile e i prodotti sani dei Nebrodi sono
fondamentali.
A seguire la dott.ssa Lidia Lo Prinzi, della commissione
Nebrodi Sicily, ha ribadito l’obiettivo del lavoro sui Nebrodi: quello di
valorizzare prodotti e ambiente. Utilizzare prodotti sani e naturali serve a
mantenere uno stato psico-fisico ottimale, anche per quanto riguarda l’obesità
dei bambini. Importante è stata l’esperienza delle mense scolastiche in cui
utilizzando dei prodotti locali si sono registrati notevoli miglioramenti per
quanto riguarda la percentuale dei bambini in sovrappeso. Inoltre, utilizzando
prodotti locali si nota anche come l’attenzione dei bambini migliora proprio
perché si tratta di prodotti meno lavorati e meno elaborati. È altrettanto
necessario vivere in equilibrio con l’ambiente circostante per stare in salute.
La parola è passata poi al dott. Gugliotta, presidente di
Slow food Sicilia e direttore anche di “Strade dei Sapori”, l’associazione del
parco che sta portando avanti questo importante progetto legato anche al
marchio di qualità. Il dott. Gugliotta ha sottolineato proprio l’importanza del
marchio, perché serve a far individuare quali sono i prodotti veri e non
costruiti a livello di marketing, la cui qualità può non essere garantita. Allo
stesso modo è importante che ci sia un’informazione corretta e coerente. La
coerenza è importante soprattutto per quanto riguarda la filiera, perché una filiera
coerente arriva dal produttore al consumatore.
Dopo Expo 2016, la prossima presenza importante di slow food
Sicilia sarà a “Terramadre”, il salone del gusto di Torino, in cui sarà
presente in maniera stabile tramite tutta una serie di iniziative. Slow food è
attualmente presente anche alla fiera internazionale di Messina. Il presidente di Slow food ha infine posto l’attenzione
sulla biodiversità dei Nebrodi che può diventare forte attrattiva di turismo
sostenibile, il tutto senza snaturare la produzione e l’identità.
Dopo di lui è stato il turno del prof. Rosario Schicchi,
direttore C.I.R.I.T.A. dell’Università di Palermo, il quale ricollegandosi alle
parole del dott. Gugliotta ha spiegato come la biodiversità agraria dipenda
molto dalla selezione operata dai contadini nel corso dei secoli, è quindi
frutto di una cultura che va studiata e salvaguardata.
Sui Nebrodi vi è una biodiversità agraria eccezionale e
l’Ente Parco dei Nebrodi da anni è impegnato nel campo della conservazione
della biodiversità e della salvaguardia del patrimonio naturalistico e
ambientale, proprio per questo ha allestito la Banca del Germoplasma vegetale
nel territorio di Ucria.
Sui Nebrodi sono presenti centinaia di varietà di pere, ad
esempio, e tra queste una varietà a basso contenuto di zucchero che potrebbe
essere utile per i soggetti diabetici. Sono presenti circa quaranta varietà di
fichi, tantissime piante con proprietà medicinali e 63 varietà di fagioli.
Molto importanti sono anche le produzioni di nocciole e ulivi.
Infine è intervenuto il prof. Maurizio Battino, direttore Funiber
all’Università delle Marche. Il professore, da poco in Sicilia e introdotto
alla conoscenza del Parco dei Nebrodi dai precedenti relatori, ha specificato
che valorizzare il territorio significa conoscere e ricordare le nostre radici,
il che ha un’importante valenza sociale e ci dà la possibilità di sviluppare
anche nuove professionalità. E, ricollegandosi agli interventi precedenti, ha
ribadito l’importanza della qualità: è più importante lavorare ad alta qualità
e bassa quantità piuttosto che il contrario, anche per il ritorno economico
poiché la qualità fa breccia nel mercato. Siamo alla ricerca di prodotti che ci
riportino agli antichi sapori ma che abbiano anche un impatto salutare, che non
eccedano nell’aspetto calorico.
Il prof. Battino ha fatto notare come in Italia si parli
poco delle merci importate dall’estero e contaminate da aflatossine, sostanze
alla base dello sviluppo di alcune patologie tumorali. Proprio per evitare
rischi di questo genere è importante valorizzare i prodotti locali. E, parlando
delle particolarità di alcuni tipi di miele, come il miele amaro sardo e il
miele di Manuka, i quali sono ricchi di polifenoli, ha consigliato uno studio
approfondito sui mieli dei Nebrodi. Si è detto infine disponibile ad unire le
competenze per costruire dei percorsi formativi e, in conclusione, Antoci si è
detto soddisfatto di aver aggiunto un nuovo tassello in un percorso comune.
Nutrirsi bene significa migliorare la qualità della vita.
fonte: 98zero.com
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