SANITA'
Per l’utenza di Sant’Agata pesa il declassamento dell’ospedale di Cefalù, che perde cinque reparti, Neurologia, Urologia, Oncologia ed Emodinamica con Utic. Una “mannaia” sui pazienti del reparto di cardiologia di Sant’Agata che, quotidianamente, si appoggia proprio su Cefalù per gl’infartuati ed altre patologie acute.
Giuseppe Romeo.
E’ subito polemica per il nuovo piano di riorganizzazione
della rete ospedaliera in Sicilia, illustrato dall’assessore regionale
alla Salute Baldo Gucciardi ai manager delle Asp. Dai territori maggiormente
colpiti dalla “scure” si è quindi sollevato il dissenso.
Confermati gli
ospedali riuniti Sant’Agata Militello – Mistretta, tra i cinque ospedali di
base del messinese. Fa rumore la scomparsa del pronto soccorso a Mistretta ed a
Barcellona Pozzo di Gotto. Per l’utenza che fa capo all’ospedale di Sant’Agata
Militello, quindi, pesa il declassamento dell’ospedale di Cefalu, che perde
cinque reparti, Neurologia, Urologia, Oncologia ed Emodinamica con Utic. Una
“mannaia” sui pazienti del reparto di cardiologia di Sant’Agata Militello che,
quotidianamente, si appoggia proprio su Cefalù per gl’infartuati ed altre
patologie acute. La prossima settimana in piano andrà all’Ars per il parere in
sesta commissione, ma le reazioni che si registrano non lasciano presagire un
percorso sereno. “Si profila una nuova penalizzazione per il territorio dei
Nebrodi – dichiara in una nota il Senatore Bruno Mancuso –. La chiusura del
pronto soccorso di Mistretta non tiene conto dei reali bisogni e della
marginalità territoriale ed anche l’annunciata cancellazione di reparti dell’ospedale
di Cefalù avrà ripercussioni gravissime sugli utenti dei Nebrodi. Ho firmato –
prosegue Mancuso – un’interrogazione con la collega Simona Vicari e chiederò un
confronto tra l’Assessore regionale ed il Ministero della Sanità per assicurare
che il piano garantisca i servizi essenziali, omogeneamente distribuiti su
tutto il territorio siciliano”.
Duro anche il commento della deputata regionale
Bernardette Grasso, membro della commissione sanità. “Si notano evidenti
discrasie tra quanto riportato nel DM 70 e quanto previsto nella nuova rete
dell’assessorato. Mistretta già da tempo è individuata come zona disagiata e
pertanto il Pronto Soccorso non può essere chiuso. Si rimane attoniti nel
constatare la chiusura del pronto soccorso di Barcellona, che con i suoi 25mila
accessi l’anno è visto come ancora di salvezza per i cittadini a fronte di un
sistema distrettuale non funzionante. Esprimo sin d’adesso la mia più ampia
contrarietà”.
Gianfranco Gentile, già consigliere comunale di Pettineo e
componente del coordinamento regionale di Anci Giovani , dichiara: ” Non è
assolutamente ammissibile che i tagli fatti devono sempre colpire servizi
essenziali per la popolazione. Recentemente abbiamo assistito alla chiusura del
punto nascite di Mistretta, con tutte le relative problematiche che ne ha
causato per l’intero circondario”.
fonte: amnotizie.it
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