LA FESTA
Nato il 19 settembre 1916, ha lavorato diciotto anni in Germania.
Ciro Carroccetto.
Dopo la conclusione in bellezza dei festeggiamenti in onore
di San Benedetto il moro, la comunità locale ha festeggiato, oggi pomeriggio (lunedì 19 settembre c.a.) nella Chiesa madre Maria SS Assunta di San Fratello i
cent’anni di Paolo Bellitto, che a buon titolo, da oggi, va annoverato tra i
più anziani del comprensorio nebroideo.
Il sig. Paolo, nato il 19 settembre
1916, gode per fortuna ancora di buona salute, e i figli Maria e Filadelfio,
insieme a tutti i nipoti, hanno voluto festeggiare degnamente l'evento, facendo
celebrare la santa messa all'arciprete don Salvatore Di Piazza, (che ha poi
donato una statuetta di San Benedetto il moro) che in una sentita ed apprezzata
omelia ha ricordato alcuni dei momenti salienti della sua lunga e laboriosa
esistenza.
Alla fine della celebrazione, sempre in chiesa, ha ricevuto da parte
del sindaco dott. Francesco Fulia, che ha portato gli auguri di tutta la
comunità, e dell'amministrazione comunale, una targa ricordo fatta preparare
per l'occasione. Presente, oltre al vicesindaco, il presidente del consiglio
comunale Vittoria Liuzzo in rappresentanza di tutto il consiglio.
Su invito
della famiglia del sig. Paolo, subito dopo il momento solenne in chiesa, tutti
i convenuti, si sono trasferiti nel salone parrocchiale, tra l'altro era
presente una folta delegazione della società pastori di mutuo soccorso della
quale il sig. Bellitto fa ancora parte. I familiari hanno fatto preparare un
ricco buffet, con rustici e dolci, una torta particolare e' stata offerta
dall'amministrazione comunale.
Nel salone parrocchiale il brillante centenario
si è intrattenuto con i numerosi ospiti ricordando, tra l'altro, la sua lunga
permanenza, 18 anni, a Monaco di Baviera, in Germania, dove ha svolto il ruolo
di impiegato alle poste, a cominciare dal 1963. Da sottolineare come il tedesco
parlato dal sig. Bellitto sia ancora fluente e chiaro. L'auspicio migliore
rimane quello che queste 'rare' persone che impersonano i 'valori'
religiosi e civili, di rispetto verso il prossimo, possano conservarsi sempre
bene e che siano da monito ed esempio a tutte le nuove generazioni.
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