POLITICA
I pilastri della strategia sono sei, mobilità, istruzione e sanità sono quelli obbligatori; energia, saper fare ed artigianato, valorizzazione delle risorse turistiche, culturali ed ambientali, sono quelli specifici.
Scadenza rispettata. Il documento di strategia dell’area
interna Nebrodi è stato rimodulato, integrato ed inviato a Roma. E’ stata
necessaria una fase “correttiva” perché non viene chiesto di presentare un
elenco di opere pubbliche da realizzare, ma “una sintesi di azioni finalizzate
all’innalzamento quantitativo e qualitativo dei servizi essenziali rivolti alla
popolazione insieme a progetti di sviluppo locale”.
Il PO FESR 2014-2020 della Regione siciliana, lo ricordiamo,
ha incluso, tra le sue opzioni strategiche, la Strategia Nazionale per le Aree
Interne (SNAI), una strategia specificatamente dedicata a quelle aree
dell’Isola che si caratterizzano per un più elevato e differenziato grado di
marginalità e svantaggio.
Il piano di strategia nebroideo è stato approvato e
condiviso dall’assemblea dei sindaci dei 21 comuni, Sant’Agata di Militello,
Castell’Umberto, Alcara li Fusi, Caronia, San Marco d’Alunzio, Frazzano,
Mistretta, Tusa, Tortorici, San Fratello, Mirto, Longi, Frazzano, San Salvatore
di Fitalia, Pettineo, Motta D’affermo, Reitano, Castel di Lucio, Santo Stefano
di Camastra, Militello Rosmarino e Caronia.
I pilastri della strategia sono 6:
3 mobilità, istruzione e sanità sono quelli obbligatori; 3 energia, saper fare
ed artigianato, valorizzazione delle risorse turistiche, culturali ed
ambientali, sono quelli specifici. Il settore dell’agricoltura e dello sviluppo
rurale è inserito nella programmazione del P.A.L. “Nebrodi Plus” con cui l’area
interna si integra perfettamente. Praticamente quello che serve per evitare
piccoli centri collinari diventino villaggi solitari è migliorare e potenziare
le vie di comunicazione, l’aumento delle strutture e dei servizi socio-sanitari
a favore della popolazione, l’aumento dei laboratori linguistici e tecnologici,
l’avvio di nuovi indirizzi scolastici.
Questi i bisogni di sopravvivenza del territorio, per
mobilità, sanità ed istruzione, ma servono edifici, mezzi, impianti e strutture
approvvigionati con fonti di energia alternativa ed efficientati, è
indispensabile migliorare ed aumentare gli spazi per la generazione di
iniziative imprenditoriali. E per avviare definitivamente un processo di la
valorizzazione delle risorse occorre recuperare e rendere funzionali gli
edifici in disuso nei centri collinari, generando il potenziamento della
ricettività in chiave turistico sostenibile. Per quel che riguarda poi la
strategia inserita all’interno del GAL Nebrodi PLUS, l’obiettivo è la creazione
di una filiera del tipico nebroideo. Queste le azioni su carta che se tradotte
in politiche di intervento possono cambiare le sorti di una fetta di Sicilia,
marginale e a rischio marginalizzazione. “Al fine di invertire decisamente il
trend l’idea guida segue l’approccio multisettoriale e sinergico e favorisce il
dialogo e l’interscambio tra i vari ambiti della vita socio economica
dell’area”.
fonte: nebrodinews.it
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