Quel gioiello seicentesco andrebbe restituito ai giovani

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La famosa biblioteca di San Fratello è un tesoro nascosto ma dimenticato. Chiusa al pubblico da decenni, vive solo nella memoria paesana. Per oltre quattrocento anni cuore pulsante della cultura sanfratellana.

Salvatore Mangione.
C'è un tesoro nascosto ma dimenticato, la famosa biblioteca seicentesca dedicata negli anni Ottanta al professore Benedetto Craxi, docente di storia e filosofia, nonno dell'allora presidente del Consiglio dei Ministri Bettino Craxi.

Nella via Telegrafi, ormai molti hanno dimenticato che la struttura da quattrocento anni era il cuore pulsante per la cultura sanfratellana. Se non fosse per la targa di intitolazione, nessuno riconoscerebbe la collocazione nell'antico quartiere del Convento. Ormai chiusa al pubblico da decenni, porta solo nella memoria paesana il ricordo degli uffici del professionale per l'agricoltura, trasferito in altro comune e le scuole dell'obbligo, dove si sopperiva alla mancanza del riscaldamento, accendendo il fuoco ogni giorno, strappando pagine degli antichi manoscritti.

Ancora è presente la sala degli amanuensi e quella delle scaffalature d'epoca con le iscrizioni e le descrizioni sulle più importanti discipline di cui trattano le opere presenti. Chiusa al pubblico, per due diversi ordini: molti testi sono stati nel salone dell'ex Palazzo dell'Aquila e manca l'adeguamento dell'impianto elettrico secondo le normative europee.

Per il resto, le ampie sale e il corridoio sono efficienti e necessitano solo di essere fruiti. Non esistono supporti multimediali. I giovani e gli abitanti, oltre che il mondo universitario rimangono penalizzati poiché non possono consultare testi importanti non solo di storia e geografie, ma di magia, medicina, farmacopea, esorcismi, morale, agiografia oltre che storie locali e testi conservati sui santi e le vicende religiose legate alla grande cultura secolare del posto. 

Dal 1617 alla seconda metà dell'ottocento hanno studiato e vissuto i Frati Minori Francescani, rendendo molto attive tutte le attività legate alla chiesa, al messaggio francescano e alla cultura in generale. La fruibilità della biblioteca è anche prevista nella pianta organica del comune, dove sono presenti sia la figura del bibliotecario come pure quella dell'archivista.

Nel comprensorio scarseggiano le biblioteche pubbliche e ciò va a discapito della ricerca e dell'approfondimento. Ormai è censurabile che per decenni non si riescano a reperire piccole somme per l'adeguamento alle normative Cee. Speriamo che l'accorato appello per la riapertura, trovi interlocutori, e che a breve si possa godere del fiore all'occhiello, dimenticato, e riscoprendo il tesoro, ridare prospettive alle nuove generazioni.

fonte: gazzetta del sud

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