A sette anni dalla frana si attendono certezze

ATTUALITA'
Gli sfollati chiedono di conoscere cosa li aspetta nel futuro. Fino ad oggi grandi promesse e somme spese soltanto per demolire...e la ricostruzione?

Salvatore Mangione.
SAN FRATELLO. Alla vigilia del prossimo anniversario del dissesto idrogeologico, avvenuto il 14 febbraio 2010, gli sfollati e quanti hanno perso le abitazioni, si chiedono quale futuro si deve aspettare il centro dei Nebrodi.

Ancora oggi basta fare un giro, a partire dalla Portella dei Galli, per rendersi conto della reale situazione del centro abitato. Tutto il versante occidentale della via Roma, oggetto di ordinanze di demolizione, è ancora senza nessun intervento, con le fessure, la case chiuse, i dislivelli ed i pericoli nelle zone sottostanti. Sarebbe opportuno che chi di competenza desse notizie sui risultati dei lavori, delle trivellazioni, sull'utilizzo dei pozzi di raccolta delle acque e sulla tenuta delle paratìe.

Le case popolari dello Stazzone sono ancora in attesa di destinazione, dopo i mancati interventi sia dell'istituto case popolari che della Protezione civile. Eppure basti pensare che gran parte di terreno demaniale si mantiene inutilizzato in località Monte Vecchio, in bella vista, fra i beni del patrimonio della Regione Siciliana.

Sul versante delle opere pubbliche ancora si attendono i responsi tecnici per sapere che prospettive avrà la popolazione per esempio sulle opere esistenti e su quelle danneggiate.

Un discorso a parte, forse perché riguarda l'aspetto spirituale, ma tanto importante per una comunità ricca di fede e di storia religiosa, è quello in merito al grande e maestoso tempio della Nuova chiesa di San Nicolò di Bari, dove una notevole spesa di 500.000 euro è stata impegnata per la demolizione.
Inutile discutere su tale operazione, che ha tanto commosso il mondo culturale e religioso, oltre che la memoria collettiva. Nessuna attenzione, insomma, nessuna salvaguardia e tanta pena perché ad ogni intemperia, scendono verso terra pezzi di storia e di sacrifici senza trovare alcuno che ne asciughi il dolore!

Insomma continuano a passare gli anni e la popolazione continua as attendere le tante risposte concrete da parte dello Stato, Regione ed enti locali. Fino ad oggi, però, soltanto tante parole.  

fonte: gazzetta del sud

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