ATTUALITA'
Le case chiuse da sette anni non sono mai state prese in considerazione.
Salvatore Mangione.
Gli sfollati attendono l'attuazione delle determine emesse dall'Ente
attuatore, a proposito delle demolizioni e delle ristrutturazioni delle decine
di abitazioni coinvolte nel dissesto idrogeologico.
Si tratta di molti isolati che dalla base dei quartieri della Riana si
articolano fino al Monte Nuovo, San Benedetto e dell'esteso Stazzone. Non sono
mai state quantificate come numero, ma in realtà a partire dalle case popolari
di proprietà dell'istituto autonomo di Messina, si articolano su tutta la
collina abitata fino alle vie Roma e Saverio Latteri.
Chiuse da sette anni, non sono mai state prese in seria considerazione.
Le case sono tutte di proprietà di privati e ciò comporta una lunga serie di
burocrazia. Ancora alcune famiglie attendono i rimborsi per le demolizioni,
mentre gli occupanti degli alloggi popolari sono stati abbandonati a se stessi,
senza un futuro e senza una soluzione.
Tutte le opere manutentive necessarie possono essere importanti, ma gli
sfollati, specialmente quelli che sono stati costretti a trasferirsi fuori dal
centro, trovando sistemazioni di fortuna, alcuni nel territorio agricolo e
molti nei centri limitrofi, sperano un giorno di poter ritornare nelle loro
case. Nessuna nuova costruzione nè in pietra nè in legno è stata realizzata nel
centro montano.
Nessuna indicazione di piano regolatore, di piano di fabbricazione,
senza depuratore, nè opere pubbliche o ricreative per i bambini. Ancora la
ricostruzione è nei sogni dei sanfratellani e solo poche briciole vengono
offerte per qualche intervento. Senza soluzione nemmeno la tanto auspicata
ricostruzione della Chiesa di San Nicolò di Bari, inaugurata negli anni
sessanta e rasa al suolo per le enormi crepe.
Tanto patrimonio sparso in giro che non trova soluzione di sorta. Un
futuro incerto, un silenzio compromissorio che porta solo tristezza e
abbandono. Molte le attività che hanno dovuto smettere e poche le risorse in
atto. Necessita una grande mobilitazione con il coinvolgimento delle autorità
tecniche competenti.
Fonte: gazzetta del sud
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