Le trame "streuse" di Eleonora Bordonaro danno vita a "Cuttuni e lamé"


MUSICA
Prodotto dall'etichetta romana Finisterre e distribuito da Felmay, è anticipato dal video della title track. Esce il 28 ottobre il primo disco dell'artista paternese realizzato a quattro mani con il polistrumentista e compositore Puccio Castrogiovanni. 

Esce il 28 ottobre su tutte le piattaforme Cuttuni e lamé. Trame streuse di una cantastorie, primo disco firmato da Eleonora Bordonaro (autrice anche di alcuni brani) e realizzato a quattro mani con il polistrumentista e compositore Puccio Castrogiovanni.
L'album - anticipato dall'uscita del singolo "Cuttuni e lamé" - è prodotto dall'etichetta romana Finisterre e distribuito da Felmay, e vanta la collaborazione di alcuni dei musicisti siciliani più rappresentativi: da Alfio Antico allo storico gruppo de I Lautari, dal talento jazz del pianista Seby Burgio alla capacità compositiva del cantautore Mario Incudine.

«Streuse vuol dire bizzarre, originali - dice l'artista paternese -. Cantastorie perché vengo da Paternò che in Sicilia è il paese dei cantastorie, quelli che, con la chitarra e il cartellone, andavano in giro per le piazze e il tetto dell'auto era il loro palco».

Il disco, interamente cantato in siciliano e inciso in Sicilia, comprende tredici brani, in parte tradizionali e in parte originali.
L’universo femminile e gli affetti, ad esso legati, sono il filo conduttore di questo lavoro, raccontati attraverso uno sguardo che dal generale si fa più vicino, intimo, personale. E una terra - la Sicilia - sempre a fare da sfondo. Canti tradizionali o ispirati alla tradizione che raccontano pregiudizi, vizi diffusi, peculiarità, dubbi e sogni delle donne siciliane. Poi il campo si restringe e le tante donne diventano una sola che osserva, vola di fantasia, canta.
Ecco allora la musicalità delle lingue: il siciliano, antichissimo lemma necessario per esprimere ogni sfumatura dell’emozione, e il gallo-italico di San Fratello (provincia di Messina), fusione di dialetti del nord Italia e del sud della Francia.
L’intera sceneggiatura si svolge attraverso i tredici brani che compongono l'album come i quadri di una abile canta storie che - accompagnata da strumenti tradizionali - riempie il suono di sfumature blues, manouche, latine e di mille trame originali, antiche, streuse.
Il disco verrà presentato il 28 ottobre con un concerto alla Casa Museo del Cantastorie di Paternòe darà inizio al tour che il 29 ottobre farà tappa all'Auditorium Rai di Palermo e successivamente al Teatro Vascello di Roma.

fonte: lasicilia.it

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