CURIOSITA'
Si tratta di un cognome diffuso in Sicilia. In Campania e nelle zone limitrofe può derivare dal toponimo “Pisciotta”, piccolo comune del Cilento.
Francesco Miranda.
PISCIOTTA (come Gaspare Pisciotta, criminale italiano, personaggio
della storia siciliana del secondo dopoguerra).
Pisciotta può avere alla base sia il derivato, con suffisso
in –otta, di “pisci” (variante nell’estremo Sud di “pesce”), sia il termine
“pisciu”(orina), attraverso soprannomi di varia motivazione. In Campania e
nelle zone limitrofe può derivare dal toponimo “Pisciotta”, piccolo comune del
Cilento, in provincia di Salerno, il cui nome proviene dal greco “Pixous”
(Πιξους), diventato poi, attraverso alcuni passaggi, “Pixoctum, Pixocta,
Pissocta, Pisciotta”(E. De Felice).
Riferimenti storici e personaggi. Numerosi personaggi con
tale cognome si trovano di sovente menzionati nei documenti notarili fin dai
secoli trascorsi, dai quali appare che erano di condizione nobile.
VINCENZO PISCIOTTA (Napoli 1980), stilista: recentemente è
stato protagonista dell’evento parigino di alta moda internazionale “La mode
habille la paix”. La sfilata di Moda e Arte, svoltasi nel Museo delle arti
decorative di Parigi, ha aperto la settimana glamour della capitale francese
“Paris Fashion Week”. Pisciotta ha presentato due collezioni “La reve de la
vie”, composta da una serie di creazioni sartoriali di Alta Moda, e
“Dysambigua”. Nato dapprima come “make up artist” (truccatore e acconciatore),
Pisciotta ha poi allargato i suoi orizzonti professionali approdando al mondo
della sartoria e poi dell’alta moda; ha portato al successo alcune tra le
collezioni più famose di abiti da sposa dell’atelier “Crisalide” di Pagani (SA)
e, grazie alle sue creazioni, è stato riconosciuto ambasciatore del dialogo tra
mondi diversi (occidentale e orientale). GASPARE PISCIOTTA (Montelepre 5/3/1924
– Palermo 9/2/1954), criminale, personaggio della storia siciliana del secondo
dopoguerra, noto per essere stato uno dei partecipanti alla strage di Portella
della Ginestra del 1^ maggio 1947, prima strage dell’Italia repubblicana dove persero
la vita undici persone a cui si aggiunsero una trentina di feriti e,
successivamente, tre morti a causa delle ferite riportate nella strage.
Pisciotta era compagno del bandito siciliano Salvatore Giuliano e considerato
il suo vice nella banda; è considerato il responsabile dell’uccisione del
bandito Giuliano (5 luglio 1950). La mattina del 9 febbraio 1954 Pisciotta morì
nel Carcere dell’Ucciardone a Palermo dopo aver preso un preparato vitaminico
che egli stesso aveva sciolto nel caffè. Secondo gli esiti dell’autopsia la
morte fu dovuta all’ingestione di 20 mg. di stricnina che in carcere veniva
usata come veleno per i topi.
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